Torna la guerra in Iraq. Una serie di esplosioni ha devastato nelle scorse ore Bagdad, causando la morte di oltre sessanta persone, il ferimento di numerose altre e riportando il panico nella capitale, a pochi giorni dall’addio dei soldati americani che ha posto ufficialmente fine alla guerra cominciata nel marzo del 2003. “A Bagdad esplodono le bombe della crisi”, titola a ragion veduta The New York Times ; “Quattordici esplosioni svegliano Bagdad”, si legge su El Mundo , imitato da Le Matin che racconta di una città “messa a ferro e fuoco”. La situazione è quanto mai tesa, nonostante i toni trionfalistici di Barak Obama, che lo scorso week-end aveva parlato di Iraq più libero, stabile e democratico al termine della missione Usa. Le lotte intestine tra le diverse fazioni al potere rischiano invece di degenerare da un momento all’altro: “Le bombe di Bagdad fanno crescere la paura di una guerra civile”, scrive The Financial Times , cui fa eco il Daily Mail che sottolinea come tutto ciò sia avvenuto a “soli cinque giorni dal ritiro delle forze armate americane”. Qualcuno ipotizza addirittura una risoluzione Onu per calmare le acque. In Iraq è tornata la guerra, ammesso che fosse mai finita.
A Bagdad esplodono le bombe della crisi (The New York Times)

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