La Rai rischia di vedere le sue frequenze dimezzate con la conseguenza di trovarsi in serie difficoltà per il passaggio al digitale. E’ questo l’allarme lanciato dal Cda di viale Mazzini alla vigilia della conferenza dell’Itu (International Telecommunication Union, agenzia dell’Onu), in cui dal 14 maggio al 16 giugno si discuterà della revisione del Piano di Stoccolma del 1961 delle frequenze tv. Il Cda Rai chiede un forte intervento del ministero delle Comunicazioni per fare sì che siano convertite in digitale tutte le frequenze registrate, comprese le variazioni intercorse dal 1961 a oggi. Tra queste risorse frequenziali rientrano i 1.100 impianti analogici più importanti che assicurano la ricezione dei tre canali Rai e al 90/95% della popolazione. Altro punto importante sottolineato dalla delibera del Cda è l’utilizzazione del contesto della conferenza per l’inizio di trattative con i paesi confinanti per limitare l’eventuale contenzioso successivo alla definitiva assegnazione delle frequenze
A RISCHIO PASSAGGIO AL DIGITALE PER RIDISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE FREQUENZE TV

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