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A Torino fino al 4 giugno Impressionisti tra sogno e colore

La locandina della mostra in corso a Torino

La locandina della mostra in corso a Torino

Così si intitola la mostra in corso al Mastio della Cittadella – Museo Nazionale di Artiglieria con circa 300 opere di oltre 100 artisti.

Trecento opere per cento artisti

In corso a Torino fino al 4 giugno la grande mostra Impressionisti tra sogno e colore, ospitata al Mastio della Cittadella – Museo Nazionale di Artiglieria. L’esposizione comprende all’incirca 300 opere di 100 artisti dell’Impressionismo e vuole raccontare le origini e la storia del rivoluzionario movimento artistico nato in Francia a metà Ottocento. Il tratto originale dell’ampia selezione è la volontà di raccogliere per la prima volta in Italia opere rappresentative di tutti gli artisti partecipanti alle otto mostre impressioniste tenutesi tra il 1874 e il 1886: 45 dipinti a olio, 23 opere tecnica mista, opere grafiche, studi preparatori, ceramiche e sculture stanno a rappresentare la ricchezza delle diverse ricerche che hanno portato alla nascita dell’Impressionismo all’École de Barbizon e poi alla sua eredità.

EDOUARD MONET_Vue de Londres

Lo specchio di un’epoca di cambiamenti

Il progetto intende anche evidenziare i grandi cambiamenti della società dell’epoca, attraverso dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni degli artisti che parteciparono alle otto mostre ufficiali “impressioniste” tra il 1850 e il 1915. Presenti quindi le opere di Monet, Degas, Manet, Renoir, Cezanne, Gauguin, Pissarro, accanto ai bravissimi – ancorché meno celebri – Bracquemond, Guillaumin, Desboutin, Lepic e a tutti gli altri artisti che con loro hanno condiviso l’avventura di un nuovo modo di fare arte. A ricreare il sapore dell’epoca sono esposti anche materiali documentali come lettere, fotografie, libri, abiti e oggetti di uso quotidiano.

Comitato scientifico internazionale

Si tratta di una delle esposizioni più ampie mai organizzate in Italia su questo amatissimo movimento artistico ed è suddivisa in tre sezioni, che cercano di ricostruirne origini, varietà stilistica e sviluppi. Vanta il contributo di un comitato scientifico internazionale composto da Vittorio Sgarbi (sottosegretario alla Cultura), Gilles Chazal (ex direttore del Petit Palais di Parigi), Maïthé Vallès-Bled (già direttrice del Musée des Beaux-Arts di Chartres e del Musée Paul Valéry di Sete), Alain Tapié (Storico dell’arte, direttore della Collezione Peindre en Normandie) e la curatela di Vincenzo Sanfo, a capo del Centro italiano per le Arti e la cultura.

di Daniela Faggion

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