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A Trieste un braccio robot per produrre farmaci a misura di bimbo

Il Burlo è il primo ospedale pubblico italiano ad avere ApotecaPed, un mezzo che produce farmaci sterili con dosaggi personalizzati per i più piccoli

Il Burlo Garofolo di Trieste è il primo ospedale pediatrico in Italia a impiegare ApotecaPed, un braccio robotico per pesare e mescolare gli ingredienti di specifiche preparazioni farmaceutiche specifiche per i bambini. L’ospedale giuliano ha acquisito il macchinario grazie a finanziamenti regionali e a una sostanziosa donazione dalla Beneficentia Stiftung alla Fondazione Burlo Garofolo.

ApotecaPed consente la preparazione meccanizzata di farmaci sterili iniettabili e garantisce che, dalla prescrizione alla somministrazione, vengano controllati con precisi sistemi di misura, tracciabilità e integrità delle informazioni. Il braccio robotico può ridurre i tempi di degenza dei piccoli pazienti e migliorare la loro qualità di vita, specialmente a quelli con patologie croniche. Ad esempio, può consentire di allestire terapie antibiotiche in elastomero, formulazione che garantirebbe la completa stabilità del farmaco, con infusioni a casa (con un’opportuna assistenza) anziché in ospedale.

In ottica di un impiego più efficiente delle risorse, l’apparecchiatura consentirà di ridurre – si stima del 30% – la spesa annua per gli antibiotici, perché permetterà l’utilizzo di flaconi multi-dose. L’esperienza triestina intende diventare un modello che, come ha dichiarato il direttore generale Stefano Dorbolò, potrebbe essere “esportabile in altre realtà simili”.

di Daniela Faggion
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