Site icon Telepress

Addio Altavista, antesignano di Google

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

La fine era stata annunciata da tempo, ma ora arriva l’ufficialità: Altavista, uno dei primi e più popolari motori di ricerca web, sarà chiuso l’8 luglio . Il portale cesserà le sue attività come voluto da Marissa Mayer, ceo di Yahoo! (proprietario del motore) che sta snellendo i servizi del colosso internet. Ideato dalla Digital Equipment Corporation, Altavista aprì al pubblico nel 1995 . Nel primo anno raggiunse i 25 milioni di utenti unici mensili, scalzando rivalo come Excite e Lycos grazie al particolare algoritmo che garantiva tempi di risposta molto più veloci  (mediamente 0,7 secondi per interrogazione). Fu a questo modello che Brin e Page – allora 22enni – si ispirarono per dare vita a Google, che prendendo le mosse da Altavista ne decretò di fatto la scomparsa. Nel 1996, il portale fu acquistato da Yahoo!, poi passò a Google come servizio aggiuntivo, infine – per vie traverse – di nuovo a Yahoo!.  Era il 2003, BigG dominava già incontrastato la scena mondiale delle ricerche online e per Altavista non c’era più posto. Ora la ristrutturazione voluta da Mayer (ex dirigente di Google, non a caso) spegnerà uno dei primi motori del web, insieme ad altri undici servizi: tra gli altri, Rss Alert, WebPlayer, Download Beta. La rete corre veloce e non c’è più spazio per gli esperimenti: servono rapidità, agilità e convinzione. Dei pionieri si può fare anche a meno .

Exit mobile version