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Agcom: Calabrò, caccia al tesoretto

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Dopo il vertice che si è tenuto ieri sera a Palazzo Chigi tra Prodi e alcuni ministri, già in mattinata sono apparse nuove dichiarazioni sulla destinazione del cosiddetto “tesoretto” . La prima arriva dal ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, che non attingerà ai fondi extra per lo sviluppo della banda larga. Ma Calabrò, Agcom, non ci sta. Le risorse per le innovazioni, continua il ministro, saranno materia di discussione nel prossimo Dpef. In questo la banda larga dovrà figurare come uno dei grandi obiettivi strategici del Paese , ottenendo più risorse di quelle attualmente disponibili. ” Sono sicuro che il prossimo Dpef parlerà della banda larga come uno dei grandi obiettivi del Paese e quindi verranno assicurate risorse pubbliche. Per non sentir parlare di ‘anche la banda larga nel tesoretto’, posso assicurare che lì non chiederemo neanche una lira. Le risorse pubbliche non devono andare in sovrapposizione con gli investimenti degli operatori ” dice Gentiloni. Da parte sua, Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le telecomunicazioni, afferma che “ se il tesoretto deve servire all’innovazione quale innovazione è piu’ importante delle reti di nuova generazione? ” Per questo motivo il tesoretto dovrà servire anche per questo, sostituire la rete di rame con la fibra ottica. Gli investimenti dovranno essere ingenti, tra gli otto e i quindici miliardi di euro . In conclusione, dichiara Calabrò: ” La spesa é forte ma altre situazioni posticce, pannicelli caldi non risolvono il problema solo in questo modo l’Italia avrà la possibilità di reggere la sfida della competitività, in uno scenario che si evolve rapidamente: o si salta subito sul treno o si resta al palo “.

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