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Agcom vara la par condicio elettorale

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Il 24 febbraio si voterà per il nuovo Parlamento, ma la campagna elettorale già infervora, anche in tv . Così Agcom ha dato il via al periodo di par condicio per regolare la presenza degli esponenti di partito sul piccolo schermo. Le norme vanno rispettate sin dalle prossime ore. “Anche nel periodo pre-elettorale – spiega il Garante – le trasmissioni devono osservare i criteri di imparzialità, equità, completezza, correttezza, pluralità dei punti di vista ed equilibrio delle presenze dei soggetti politici” . Un richiamo che sembra indirizzato soprattutto a Silvio Berlusconi , che in questi giorni ha monopolizzato Rai e Mediaset con interviste a ripetizione in cui mai c’è stato contraddittorio. L’entrata in vigore della par condicio attiva i poteri di controllo previsti dalla legge 28/2000, a garanzia del pluralismo e di una equa rappresentazione dei partiti politici nelle trasmissioni tv. Proprio nelle ore in cui Agcom annunciava il provvedimento , scoppiava la polemica sulla rinata dittatura televisiva di Berlusconi, con il leader Pdl che attaccava La7 ( “Dalla mattina presto alla notte tardi fa trasmissioni di approfondimento politico contro di noi” ) e il Pd a chiedere l’intervento dell’Autorità per le comunicazioni. La campagna elettorale è solo all’inizio.

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