Il fatturato del comparto ha superato i 9 miliardi di euro di vendite, mentre l’agricoltura italiana nel suo complesso ne vale oltre 620
Il biologico italiano cresce in salute. Secondo i dati diffusi recentemente da Federbio, il fatturato del comparto ha superato i 9 miliardi di euro di vendite, con un +4,9% in termini di volume, un +4,5% in termini di valore negli ultimi 12 mesi e un export pressoché raddoppiato dal 2012 al 2023. Per esprimere tutte le sue potenzialità, però, gli operatori che si sono da poco ritrovati per la seconda assemblea dei produttori biologici e biodinamici chiedono che ci sia:
– un sistema unico di certificazione, ancorché affidato a più organismi privati, attraverso l’applicazione di piani di controllo standard e di tariffari uniformi, approvati dall’Autorità competente nazionale di settore;
– un’unica piattaforma d’interscambio delle informazioni;
– un giusto prezzo definito, da una Commissione Unica Nazionale (CUN) in maniera indipendente da quello del mercato convenzionale, “per permettere di produrre cibo sano e pulito, per garantire il reddito degli agricoltori, il rispetto dei diritti dei lavoratori e quelli della terra e che renda accessibili ai cittadini alimenti di qualità”;
– un tetto alla burocrazia;
– un marchio biologico italiano.Le istanze erano state presentate già nel 2023 con il Manifesto del Biologico italiano e sono state ribadite con convinzione dalle 14 associazioni socie di FederBio all’incontro “Bio a raccolta“ che si è svolto presso la sede della Cia-Agricoltori Italiani a Roma. “Siamo in un momento cruciale per il nostro sistema agricolo e alimentare”, ha spiegato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini: “L’obiettivo del 25% di superficie agricola biologica è vicino (potrebbe essere raggiunto entro il 2027, ndr.) e, considerando il primato che l’Italia detiene nel settore, rappresenta un’opportunità. Possiamo andare ben oltre perché c’è la possibilità di valorizzare aree interne e attrarre giovani e donne in agricoltura”.Secondo i dati di Coldiretti, inoltre, l’agricoltura italiana nel suo complesso vale oltre 620 miliardi di euro. La superficie agricola utilizzata complessivamente ammonta a 12,5 milioni di ettari, pari al 42% del territorio nazionale. Le imprese agricole registrate sono 730mila, con 1,1 milioni di occupati. Quest’anno è stata celebrata la prima Giornata nazionale dell’agricoltura, che ricorre la seconda domenica di novembre ed è stata istituita con la Legge n. 24 del 28 febbraio 2024.
– un’unica piattaforma d’interscambio delle informazioni;
– un giusto prezzo definito, da una Commissione Unica Nazionale (CUN) in maniera indipendente da quello del mercato convenzionale, “per permettere di produrre cibo sano e pulito, per garantire il reddito degli agricoltori, il rispetto dei diritti dei lavoratori e quelli della terra e che renda accessibili ai cittadini alimenti di qualità”;
– un tetto alla burocrazia;
– un marchio biologico italiano.Le istanze erano state presentate già nel 2023 con il Manifesto del Biologico italiano e sono state ribadite con convinzione dalle 14 associazioni socie di FederBio all’incontro “Bio a raccolta“ che si è svolto presso la sede della Cia-Agricoltori Italiani a Roma. “Siamo in un momento cruciale per il nostro sistema agricolo e alimentare”, ha spiegato la presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini: “L’obiettivo del 25% di superficie agricola biologica è vicino (potrebbe essere raggiunto entro il 2027, ndr.) e, considerando il primato che l’Italia detiene nel settore, rappresenta un’opportunità. Possiamo andare ben oltre perché c’è la possibilità di valorizzare aree interne e attrarre giovani e donne in agricoltura”.Secondo i dati di Coldiretti, inoltre, l’agricoltura italiana nel suo complesso vale oltre 620 miliardi di euro. La superficie agricola utilizzata complessivamente ammonta a 12,5 milioni di ettari, pari al 42% del territorio nazionale. Le imprese agricole registrate sono 730mila, con 1,1 milioni di occupati. Quest’anno è stata celebrata la prima Giornata nazionale dell’agricoltura, che ricorre la seconda domenica di novembre ed è stata istituita con la Legge n. 24 del 28 febbraio 2024.
di Daniela Faggion