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Alberobello: trent’anni di magia UNESCO e un futuro sempre più internazionale

Era il 6 dicembre 1996 quando la Città dei Trulli entrava ufficialmente nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Trent’anni dopo, Alberobello si prepara a festeggiare questo traguardo con un’attrattiva turistica in costante crescita. Per inaugurare le celebrazioni del trentennale, dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 la città si illumina con il LI.FE – Alberobello Light Festival, un evento internazionale dedicato al light design d’autore che quest’anno ha scelto come tema ‘Light for Life’, mettendo al centro sostenibilità e creatività responsabile.

Ma quali sono le principali fonti di attrattività di Alberobello, oltre all’unicità architettonica dei trulli? Quali curiosità nasconde la città e qual è l’identikit del turista che sceglie di visitarla? Ce ne ha parlato Giorgio Iozzia, guida turistica dal 2010 e travel designer, oltre che fondatore di Apulia Tours, con cui accompagna visitatori da tutto il mondo in itinerari su misura, pensati per far vivere agli ospiti un’immersione autentica e fuori dai percorsi convenzionali nella bellezze di Puglia e Basilicata. L’approccio scelto è quello partecipativo e personalizzato: il visitatore non si limita cioè a osservare ma diventa parte integrante della cultura e tradizioni del luogo: incontra la gente del posto, assaggia i piatti tipici, scopre culture e tradizioni del passato.

Un boom turistico senza precedenti

I numeri parlano chiaro: nel 2024 Alberobello ha registrato oltre 325.000 presenze, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, percentuale che sale al +23% nel primo semestre del 2025. Circa il 61% dei visitatori arriva dall’estero, un dato che posiziona Alberobello ben al di sopra della media regionale pugliese e che testimonia un’attrattiva globale in costante crescita.

Negli ultimi anni il turismo internazionale verso Puglia e Basilicata è cambiato profondamente. Oggi arrivano persone sempre più curiose di vivere esperienze autentiche, di scoprire non solo i luoghi iconici, ma anche i borghi meno conosciuti, le tradizioni locali e i sapori autentici della regione. Restano molto presenti i mercati europei come Francia, Germania e Regno Unito, ma si registra una crescita significativa di visitatori dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Australia, dove la Puglia è sempre più conosciuta grazie al passaparola e ai social media.

Molto speciale è il turismo “delle radici”: persone i cui nonni o bisnonni emigrarono tra fine Ottocento e inizio Novecento, spesso negli Stati Uniti (in particolare a Hoboken, New Jersey), in Canada, in Australia — specialmente a Fremantle, dove la comunità molfettese (Molfetta, piccolo comune in provincia di Bari) mantiene viva la tradizione della Madonna dei Martiri replicando la festa ogni anno — e anche in Argentina. Per questi visitatori, tornare in Puglia e Basilicata non è solo turismo: è un viaggio nella memoria familiare, un ritorno alle proprie origini. Camminare tra le strade, i borghi e le case dove i loro antenati hanno vissuto diventa un’esperienza intensa ed emozionante.

Fonte foto: https://www.apuliatours.org/

La prima reazione è quasi sempre stupore: molti restano senza parole davanti ai trulli, affascinati dai tetti a cono e dall’atmosfera fiabesca dei borghi. Scattano foto continuamente, come per imprimere ogni dettaglio nella memoria. Le domande più frequenti riguardano la storia e la costruzione dei trulli: “Come sono stati costruiti senza cemento?”, “Perché hanno quella forma a cono?”, “Chi ci abita oggi?”. Molti vogliono capire la vita quotidiana dei residenti e le tradizioni legate a questi luoghi unici.

Fonte foto: https://www.apuliatours.org/

 

Oltre al famoso Rione Monti, consiglio sempre l’Aia Piccola. Qui le stradine sono tranquille e si respira l’atmosfera autentica di un borgo ancora abitato. Passeggiare tra i trulli, i cortili e le piccole aiuole curate dai residenti regala un senso di intimità e scoperta, lontano dalla folla. Anche i vicoli laterali che collegano il centro ai dintorni offrono scorci suggestivi, con botteghe artigiane e panorami nascosti che sorprendono chi li percorre.

 

Fonte foto: https://www.apuliatours.org/

Per vivere Alberobello davvero consiglio di partecipare a esperienze legate al cibo e all’artigianato: visitare botteghe di ceramica o di legno, assaggiare prodotti tipici come taralli, olio, vino e dolci locali. Partecipare a piccole feste paesane o fermarsi a chiacchierare con i residenti permette di capire la vita quotidiana e la cultura del luogo. Sono momenti che trasformano la visita in una vera scoperta emotiva e culturale, lontana dall’esperienza turistica tradizionale.

 

Fonte foto: https://www.apuliatours.org/

Il momento più emozionante e indimenticabile è stato l’incontro con Michael, un ragazzo di Jersey City i cui nonni erano originari di Grumo Appula, avvenuto nel 2018. Prima del suo arrivo, mi sono immerso nei registri di famiglia, estratti di nascita e certificati di battesimo, cercando di ricostruire ogni dettaglio per ritrovare la casa dei suoi nonni. Quando Michael e la sua famiglia sono arrivati in Puglia, tutto il lavoro ha preso vita: siamo andati a vedere quei luoghi, siamo passati dal cimitero, ci siamo emozionati, abbiamo pianto insieme… insomma, un vero viaggio nella memoria familiare che ti prende il cuore.

Gli ho presentato la mia famiglia e gli ho detto che da quel giorno anche noi siamo parte della sua, che può considerarci dei cugini. Negli ultimi otto anni ci siamo rivisti più volte: io ho dormito da lui a Jersey City, lui da me a Bari, abbiamo conosciuto amici, vite e storie reciproche. E ora condividiamo una passione inaspettata ma perfetta: tifiamo insieme per le squadre più “sfortunate”. Lui è diventato tifoso della squadra di calcio del Bari, io dei New York Jets, una squadra di football americano con tanti tifosi in New Jersey… e credimi, non si sa chi dei due stia messo peggio adesso!

 

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