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Amazon/editori, guerra aperta

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Amazon sta facendo  pressioni su alcuni editori, allungando i tempi di consegna, impedendo ai clienti di ordinare alcuni libri o addirittura sconsigliandone la prenotazione. Il conflitto tra case editrici e Amazon è ritornato a far parlare di sé per via di una Lettera aperta ai lettori scritta dall’autore di techno thriller Douglas Preston e firmata da una sessantina di altri scrittori. Tra i nomi più celebri compaiono quelli di Paul Auster, David Baldacci, John Grisham, Stephen King, Jonathan Littell e Donna Tartt.  “Molti di noi hanno appoggiato Amazon fin da quando era una semplice e combattiva start-up, i nostri libri le hanno fatto guadagnare milioni di dollari e le hanno permesso di diventare quello che è oggi, una delle più grandi aziende del mondo ”, scrivono le grandi firme, aggiungendo che “senza prendere posizione nella disputa contrattuale tra Amazon e Hachette, chiediamo ad Amazon d i porre fine al boicottaggio di quegli stessi autori su cui ha costruito il suo business”. In America, tra Amazon e Hachette Book Group è guerra aperta. Seattle, stando alla casa editrice, avrebbe deliberatamente causato dei ritardi nelle consegne dei libri Hachette, non consentendo ai clienti di effettuare dei pre-ordini sui titoli in uscita dell’editore. Così è accaduto ad esempio per il libro  Il baco da seta di J.K. Rowling, che è stato pubblicato sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith. Ora l’assalto finale: Amazon offre agli autori di Hachette tutto l’introito del prezzo di vendita degli e-book. L’azienda di Bezos vuole contattare gli autori e portarli dalla sua parte fin quando Hachette non cederà. Questo perché, dicono da Amazon tramite il vicepresidente Naggar, Hachette non si è mostrata collaborativa e aperta a un negoziato. L’editore al momento minimizza: “Amazon ci ha inviato una scarna proposta, li invitiamo a ritirare queste sanzioni poste unilateralmente e negozieremo sperando in una conclusione positiva, ci aspettiamo un accordo che ci permetta di investire su nuovi autori”. “Tutte balle” rispondono da Amazon, “vogliono immischiare gli autori nella contesa, sperando di guadagnarci il più possibile, la nostra è una vera offerta,dovrebbero pensarci su”. 

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