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Amazon rovente, tra droni e antitrust

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L’estate di Amazon è quanto mai movimentata, su più fronti . La compagnia di e-commerce sta lavorando per portare a compimento i suoi piani industriali per l’immediato futuro, che dovrebbero comprendere consegne ultra rapide con i droni e una nuova gamma di dispositivi mobili. Il recapito delle merci per via aerea sembrava un sogno fantascientifico fino a pochi anni fa, ma con l’arrivo dei droni e la loro applicazione nei campi civili tutto è diventato possibile: Amazon ha fatto ufficialmente richiesta all’autorità statunitense per ottenere le autorizzazioni a volare nello spazio aereo Usa . L’azienda ha presentato una petizione alla Federal aviation administration ( “una deroga per pubblico interesse” ) per poter sviluppare il progetto volando nei dintorni del proprio laboratorio a Seattle: non un permesso vero e proprio, ma il primo stadio per il futuro esordio di Amazon Prime Air , servizio di consegna via cielo della compagnia. Secondo Jeff Bezos, gran capo del mondo Amazon, entro i prossimi cinque anni i droni permetteranno agli utenti di ricevere i prodotti acquistati in 30 minuti, almeno negli Stati Uniti, ma questo non è l’unico fronte su cui il miliardario del Nord Ovest sta lavorando: dopo aver strapopato a Google l’ingegnere Babak Parviz , pioniere dei Glass, appare chiara la volontà di addentrarsi nel mondo delle tecnologie indossabili. La famiglia Kindle potrebbe presto allargarsi: oltre a e-reader, tablet e smartphone (lanciato poche settimane fa), ci sarebbero allo studio applicazioni ottiche per Fire Phone e – perché no – proprio degli occhiali hi-tech, magari adatti al mondo dei videogame tanto caro a Bezos. Tutto questo agitarsi non passa inosservato agli addetti ai lavori, ma anche alle diverse autorità antitrust e commerciali del mondo. Amazon, di recente, ha trovato filo da torcere soprattutto in Europa e in particolare in Francia, dove il parlamento ha approvato una legge che vieta alla società di effettuare consegne a costo zero. Questo per preservare i piccoli commercianti (e nello specifico le librerie), fiaccati dalla concorrenza del colosso web. La società americana ha risposto in queste ore, inventandosi consegne al prezzo di 1 centesimo di euro, per aggirare la normativa, suscitando le ire dei oibrai ma anche dei politici d’Oltralpe. Il gesto, in effetti provocatorio, ha il chiaro intento di eludere le maglie dell’autorità e di fare da monito a future iniziative simili: “Siamo grossi, multinanzionali, molto ricchi e cinici, non sarà facile tenerci sotto controllo” . E’ il capitalismo, bellezza.

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