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Anche l’Italia su Venere nel 2030

Venere e il Sole

Venere e il Sole

Mentre si prepara la missione Veritas della Nasa, cui parteciperà anche L’Agenzia Spaziale Italiana, gli scienziati continuano a studiare i dati della missione degli anni 90. Con risultati sorprendenti.

Il secondo pianeta del sistema solare continua a cambiare il suo volto a causa di un’attività vulcanica estremamente intensa. Questo fenomeno sembra aprire una finestra su quella che fu, circa 2,5 miliardi di anni fa, una realtà quotidiana anche sul nostro pianeta, su cui ancora non si erano formate le placche tettoniche tipiche del nostro pianeta. La teoria è contenuta in uno studio guidato dal Jet Propulsion Laboratory, di proprietà della NASA e gestito dall’Istituto tecnologico della California (Caltech) e di recente pubblicato sulla rivista Nature Geoscience.

La superficie di Venere

Tutt’altro che recente, invece, il materiale su cui si è basato: i dati raccolti dalla sonda Magellano della Nasa, che venne lanciata nel 1989 e orbitò intorno alla “Stella del mattino” tra il 1990 e il 1994. Quasi trent’anni fa: un lasso di tempo notevole per una persona ma decisamente minuscolo rispetto alla storia dell’Universo e alla durata di alcuni fenomeni che lo attraversano.

I ricercatori avrebbero verificato che ci sono zone della superficie venusiana molto più sottili del previsto, con uno spessore di soli 11 chilometri. Tali “corone” permettono al calore di fuoriuscire attraverso pennacchi di roccia fusa, grazie a un’attività vulcanica ancora in funzione. Queste scoperte non fanno altro che “infiammare” la curiosità degli studiosi che stanno preparando la prossima missione sul pianeta, prevista entro il 2030. Al progetto Veritas partecipa anche l’Italia, grazie a una collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per lo sviluppo e la realizzazione di tre strumenti di bordo. L’obiettivo principale è quello di realizzare una mappa 3D di Venere, per svelare altri segreti nascosti sotto la coltre di anidride carbonica che lo circonda.

di Daniela Faggion

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