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Ancora fumata nera per la Vigilanza Rai

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E’ saltata anche oggi l’elezione del nuovo presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Anche questa volta il motivo è da imputare alla mancanza del numero legale perché il Pdl non ha partecipato al voto . Leoluca Orlando continua a essere il candidato di tutta l’opposizione e a detta della maggioranza non registra ostracismi da parte di quest’ultima.  I presidenti di Camera e Senato dovranno convocare nuovamente la Commissione di Vigilanza per un nuovo voto. Il Pdl sottolinea che il percorso di definizione della presidenza della Vigilanza deve procedere di pari passo con quello più complessivo che riguarda il nuovo vertice della Rai: il Cda è scaduto il 31 maggio. ” Non ci sono ancora le condizioni per l’elezione del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai perché non si riesce a concordare un’intesa complessiva che riguardi l’assetto della Rai”. Lo affermano in una nota congiunta Pdl, Lega Nord e Mpa. “L’assemblea della Rai per il rinnovo del Cda – dice ancora la nota della maggioranza – è stata gia’ convocata ieri, poiché i vertici sono scaduti a fine maggio . La commissione di Vigilanza deve poter assicurare la rapida indicazione dei nuovi vertici per garantire alla Rai un pieno funzionamento. Occorre chiarezza su questo punto e lo diciamo alla luce del sole, perché l’ elezione del presidente della Commissione non può prescindere da un’intesa più generale che consenta, con i due terzi previsti dalla legge di designare il nuovo presidente della Rai e i vari consiglieri”. La maggioranza si augura “una rapida intesa, per il miglior funzionamento del servizio pubblico”. Giovanna Melandri , ministro ‘ombra’ del Pd delle comunicazioni rileva che ” rimane aperta la sfida di liberare la Rai dalla politica, dalla partitocrazia . Un’azienda che sia libera dal mercato delle candidature”. Occorre trovare un accordo in Vigilanza, “speriamo che a breve si possa finalmente convergere tutti sulla candidatura di Leoluca Orlando”. “Per la seconda volta la destra manda all’aria la costituzione della Commissione di Vigilanza Rai rispedendo al mittente la convocazione dei presidenti delle Camere Fini e Schifani. Un gesto politico grave ed irresponsabile che rischia di indebolire il futuro e la credibilità stessa del servizio pubblico radiotelevisivo nel nostro paese – afferma Giorgio Merlo , esponente Pd in commissione di Vigilanza Rai -. Se Leoluca Orlando resta l’unico candidato alla Presidenza della Vigilanza Rai di tutta l’opposizione e senza subordinate, è altrettanto chiaro che la destra – per la prima volta nella storia parlamentare – con questa scelta di far mancare il numero legale si assume la responsabilità di bloccare l’organo di governo della Rai, ormai scaduto. Una responsabilità politica che, allo stato dei fatti, chiama direttamente in causa i Presidenti delle Camere che su questo tema ormai non possono piu’ svolgere un ruolo puramente formale o notarile”.

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