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Ancora lacrime in Bangladesh (Los Angeles Times)

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Il Bangladesh ha dovuto affrontare in pochi giorni due disastrosi incidenti legati al mondo del lavoro: prima, un palazzo che ospitava centinaia di operai dell’industria dell’abbigliamento è crollato, facendo dozzine di vittime, poi un’altra fabbrica ha preso fuoco, uccidendo almeno otto persone.  “Ancora lacrime in Bangladesh” , titola il Los Angeles Times , mentre Reuters fa un terribile riassunto: “Bangladesh, l’incendio di una fabbrica uccide 8 persone, l’edificio collassato arriva a 900 (morti, ndr)” . “Un’altra tragedia a Dacca” , è invece l’apertura dell’agenzia cinese Xinhua , imitato da Le Parisien che scrive di “un nuovo incendio mortale” . Sono giorni di tensione in tutto il Bangladesh, come fa notare il Wall Street Journal , che racconta “le violente proteste contro le fabbriche della morte” , che si mescolano alle manifestazioni islamiste “causa di trenta morti” ( The Guardian ). D’altronde, le autorità “non hanno fornito alcun chiarimento sulle condizioni di sicurezza degli edifici” , come spiega il Daily Telegraph , e le frizioni politico-religiose si mescolano a quelle tra industrie e operai. “La battaglia per Dacca” , si legge sulla prima pagina di The Times , non ha ancora un vincitore. Intanto i marchi dell’abbigliamento che producono in Bangladesh pensano di lasciare la nazione, scottati dal danno di immagine subito. Si può produrre altrove, agli stessi prezzi stracciati.

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