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Annozero, Masi minaccia: “Se stasera Santoro mi attacca ancora lo licenzio”

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AGGIORNAMENTO: “Non ho mai rilasciato alcuna intervista al Messaggero. Men che meno posso aver ipotizzato un eventuale licenziamento di Michele Santoro che, come è noto è una competenza al di fuori dei poteri diretti del direttore generale”. Lo afferma in una nota il Dg della Rai Mauro Masi .   Riflettori accesi, questa sera, sull’anteprima di Annozero . Michele Santoro avrà a disposizione i canonici dieci minuti pre-trasmissione per dire la sua pubblicamente sul provvedimento preso dal direttore generale Mauro Masi. La puntata di questa sera del talk di Rai 2 sarà l’ultima prima dello stop forzato di dieci giorni che il giornalista si è guadagnato con l’ormai celebre ‘vaffan…bicchiere’. Volume al massimo in casa Masi , pronto a procedere con ulteriori sanzioni se Santoro dovesse sferrare un nuovo attacco verbale. ” Se Santoro mi attacca ancora lo licenzio” , ha affermato senza mezzi termini il dg di Viale Mazzini. “Ma lo sa – ha aggiunto Masi rivolgendosi a un giornalista de Il Messagero – che alla Bbc solo per aver ironizzato sul direttore generale con un messaggio su Facebook un dipendente è stato licenziato? Li-cen-zia-to, mica dieci giorni di sospensione”. Masi si fa forza dell’ appoggio quasi incondizionato del cda , che dopo un dibattito di tre ore avrebbe giudicato, secondo quanto si apprende, ‘condivisibile’ il provvedimento preso nei confronti di Santoro. Le uniche voci fuori dal coro sono state quelle del presidente Paolo Garimberti e dei consiglieri dell’opposizione Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. Contrario alla presa di posizione dei vertici Rai Paolo Gentiloni, responsabile comunicazioni del Pd: “Anche se resisterà agli appelli” la sanzione di dieci giorni di sospensione per il conduttore di Annozero “non sarà ricordata tra gli elementi più eclatanti di questa crociata berlusconiana”. Masi, per Gentiloni, “ continua a concentrarsi in attività che non hanno rapporto con i reali problemi dell’azienda, anzi, li aggravano”. La sostanza, dice, è che “ abbiamo un’azienda che per la prima volta in quindici anni è in grave difficoltà economica, è indiscutibilmente in crisi per quanto riguarda il pluralismo ed è guidata da un direttore generale che si accanisce contro uomini e programmi che hanno successo” “ Qui stiamo parlando dello smantellamento scientifico di una struttura altamente produttiva – ha dichiarato Marco Travaglio -. E’ come se un editore di un giornale che fa profitti improvvisamente decidesse di non farlo uscire per due settimane” . Ci si chiederebbe “se è impazzito o se lavora per un giornale concorrente”. E’ il momento, conclude, “di alzare gli occhi e di parlare una volta per tutte del conflitto di interessi ” visto che “ da Casini a Fini fino alla Marcegaglia, tutti hanno ormai ben chiaro cosa significa” Ha preso parte indirettamente al dibattito anche il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, chiamato in causa ieri da Italo Bocchino. “Se affrontiamo il problema di Annozero con 10 giorni di sospensione, allora dovrebbero esserci 30 giorni di sospensione per qualche Tg”, aveva dichiarato Bocchino. “Le sue sono elucubrazioni senza senso” , ha sviato Minzolini senza entrare nel merito della faccenda.

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