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Apple cede il passo e patteggia sugli e-book

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La class action degli utenti americani contro i prezzi dei libri digitali venduti nel negozio web di Apple ha avuto successo . La compagnia di Cupertino ha scelto la via del patteggiamento per chiudere la delicata vicenda legale aperta due anni fa con una denuncia per violazione della legge antitrust. La richiesta iniziale di risarcimento era di 840 milioni di dollari , ma l’accordo tra le parti è stato raggiunto su cifre più contenute, non svelate né dalla Mela né dai rappresentanti dell’accusa. Secondo i consumatori, il cartello degli e-book creato da Apple in combutta con i maggiori gruppi editoriali statunitensi ha fruttato incassi extra per 280 milioni di dollari: guadagni gonfiati da tariffe irragionevolmente alte. Il patteggiamento è condizionato al risultato dell’appello presentato dall’azienda per un ramo minore del processo (gestito separatamente), dopo che la Dipartimento di giustizia americana aveva confermato la violazione delle norme sul libero mercato. Se il ricorso dovesse andare a buon fine, Apple annullerebbe l’intesa con gli acquirenti; viceversa, il giudice dovrebbe convalidare l’accordo e determinare l’ammontare esatto del risarcimento. L’azione legale, cominciata nel 2012 dagli organi di giustizia federali , ha successivamente coinvolto 33 Stati dell’Unione, che hanno fatto causa alla compagnia. I singoli consumatori si sono invece riuniti in una class action per recuperare parte del denaro perduto. Oltre ad Apple sono coinvolte anche le case editrici Hachette Book Group, HarperCollins Publishers, Penguin Group, Macmillan e Simon & Schuster, che hanno già raggiunto un accordo con ammenda da 166 milioni di dollari.

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