Una fronda era nell’aria, Apple quindi corre ai ripari. Il timore di una rivolta degli editori online ha costretto Cupertino a una parziale marcia indietro, rendendo meno stringenti le regole di vendita dei contenuti digitali attraverso l’App Store destinati soprattutto a iPad e a iPhone. Steve Jobs ha deciso di lasciare agli editori la possibilità di stabilire i prezzi e di vendere i contenuti direttamente, se lo desiderano, senza passare dall’edicola virtuale. Attraverso l’App Store, Apple chiede una commissione del 30% , e fino ad oggi il gruppo di Jobs intendeva obbligare gli editori a vendere allo stesso prezzo anche fuori dall’edicola: una ipotesi che non avrebbe convinto le autorità antitrust statunitensi, accelerando la marcia indietro della casa della Mela morsicata. Apple ha stipulato ad oggi accordi con due grossi gruppi Usa , Condé Nast (Vogue, New Yorker, Vanity Fair) e la Hearst Corp. (Esquire, quotidiani locali). Non hanno ancora aderito all’offerta né il New York Times ( che offre una sintesi del quotidiano agli abbonati) né il Wall Street Journal (che ha una sua App indipendente, sempre per gli abbonati).
Apple, più libertà agli editori

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