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Apple: Steve Jobs è malato e abbandona per sei mesi

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La Apple resterà orfana del suo ceo e volto simbolo Steve Jobs per almeno sei mesi. E’ quanto comunicato ieri dallo stesso Jobs che, attraverso una lettera, ha spiegato di doversi ritirare momentaneamente per dedicarsi al suo precario stato di salute. A fare le sue veci sarà fino a giugno il direttore generale del gruppo Tim Cook. La notizia, come era prevedibile, ha fatto crollare il titolo della società di Cupertino del 10% e ha scatenato una nuova ondata di curiosità e preoccupazione sulla natura della sua malattia . I problemi di salute di Steve Jobs sono iniziati nel 2004, anno in cui è stato operato con successo al pancreas dopo aver contratto una rara forma di cancro. Dopo quattro anni, precisamente l’estate scorsa, un suo visibile dimagrimento aveva fatto tremare gli investitori e circolare voci su una presunta ricaduta di natura tumorale . A chiarire che i problemi di peso erano causati da uno scompenso ormonale era stato tempestivamente lo stesso Jobs, nel tentativo di rassicurare il mercato. La situazione “ è più complicata di quanto pensassi ” , ha invece ammesso ieri senza dare ulteriori dettagli sulla natura della patologia. Il N ew York Times assicura che si tratta di problema connesso all’assorbimento delle sostanze nutritive dei cibi e non di una metastasi o di una ricorrenza del tumore che lo aveva colpito nel 2004. Voci vicine al ceo della Mela confermano, senza aggiungere dettagli, che il ritiro dal lavoro è stato imposto dai medici per diminuire lo stress e non è riconducibile al cancro. La spasmodica ricerca di informazioni aggiuntive è riconducibile al t entativo di minimizzare di Jobs nei mesi precedenti che, se di malattia incurabile e diagnosticata in precedenza dovesse trattarsi, potrebbe ritorcerglisi contro . Gli investitori sarebbero infatti pronti a dichiarare guerra all’azienda che non avrebbe reso note informazioni cruciali sul suo futuro. La palla passa a questo punto nelle mani di Tim Cook , che ha la possibilità in questi mesi di dimostrare che un eventuale passaggio di testimone con Jobs non è automaticamente sinonimo di una perdita di colpi per la Apple.

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