La proposta di riforma dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, riunitosi a Postano. I punti di innovazione riguardano l’accesso alla professione, lo snellimento del Consiglio Nazionale, la modifica della composizione e delle procedure degli organi chiamati a giudicare sulle violazioni al codice deontologico. Il documento – informa una nota – è ” il risultato di un’ampia e approfondita discussione, passata attraverso l’esame della Commissione Giuridica, dei presidenti degli Ordini regionali e dei consiglieri nazionali “. L’Ordine sottolinea che si tratta di una riforma ” profondamente innovativa, basata su tre punti cardine che modificano, rivoluzionandola, la legge istitutiva dell’Ordine risalente a 45 anni fa “. La proposta stabilisce una nuova forma di accesso alla professione , quella del percorso universitario: non si diventerà più giornalisti per scelta di un editore ma, come avviene nelle altre professioni, attraverso un predeterminato iter di studi e formazione. Il secondo cardine della bozza di riforma riguarda la decisione di diminuire sensibilmente la dimensione del Cnog , che ” attualmente è pletorica e rende il lavoro del massimo organo rappresentativo della categoria elefantiaco e costoso “. L’Ordine ha deciso di ” applicare un principio di rigore e autoregolamentazione nel rispetto dei colleghi e dei cittadini “. Infine, è prevista l’ istituzione di una Commissione Deontologica ristretta e delegata a decidere, in via definitiva, i ricorsi che riguardano le sanzioni disciplinari meno gravi, avvertimento e censura . La sospensione e la radiazione rimarranno invece di competenza del Cnog. ” Tutto ciò – si legge ancora nella nota – contribuirà in modo determinante allo snellimento, razionalizzazione e velocizzazione del lavoro del Consiglio, che avrà più tempo ed energie da dedicare alle necessità e ai problemi della categoria “. Infine, sarà creato un Giurì come organo terzo per garantire la correttezza dell’informazione (quindi a tutela del cittadino); le norme transitorie che consentiranno il passaggio, in un arco di cinque anni, dall’attuale alla nuova normativa. ” L’Ordine dei Giornalisti ha tracciato un percorso di riforma – conclude la nota -, dimostrando di avere la volontà e la capacità di rinnovarsi e adeguarsi ai tempi e alle mutate condizioni della professione. Ora spetterà al Parlamento fare propria l’esigenza di cambiamento, trasformandola in legge “. Un parere positivo su questa approvazione è già stato espresso: ” L’approvazione da parte del consiglio nazionale del documento di indirizzo per la riforma dell’Ordine dei giornalisti rappresenta un passaggio molto importante ” è questa l’opinione dei consiglieri nazionali Gegia Celotti, Francesco De Vito, Beppe Errani e Giancarlo Ghirra della componente Autonomia e solidarietà e Giornalisti uniti. ” Capisaldi della riforma – sottolineano – sono il percorso universitario come canale unico d’accesso , la drastica riduzione dei componenti del consiglio nazionale, il limite dei mandati e le incompatibilità “. ” Osserviamo – aggiungono i consiglieri – che non sono stati chiariti i motivi delle dimissioni, poi rientrate, del segretario Enzo Iacopino e deploriamo la pubblicazione sul sito dell’Ordine di un documento interno della Fnsi che non è ancora un’ipotesi di accordo sul contratto nazionale di lavoro e sul quale si tenga un surrettizio referendum. Il referendum – concludono – a ndrà promosso dalla Fnsi quando ci sarà un’ipotesi di accordo “.
Approvata proposta di riforma dell’Ordine dei Giornalisti

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