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Approvato il ddl Mastella sulle intercettazioni, giornalisti a rischio carcere

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È stato approvato all’unanimità alla Camera il ddl sulle intercettazioni messo a punto dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. Il provvedimento, che passa ora in esame al Senato , prevede un aumento delle sanzioni per i giornalisti e vieta la pubblicazione, anche parziale o riassunta, di tutti gli atti di indagine e delle intercettazioni telefoniche.  Per i cronisti che trasgrediscono è previsto il rischio di un arresto fino a 30 giorni o di un’ammenda da 10mila a 100mila euro . Il carcere non è sostituibile nel caso di pubblicazione di informazioni raccolte illecitamente, da sei mesi a quattro anni. La Federazione nazionale della stampa ha affermato , per voce di Paolo Serventi Longhi, di non condividere “l’inasprimento delle sanzioni” e ha sottolineato che si tratta di “un emendamento che sembra rappresentare una mediazione tra maggioranza e opposizione”.  “Si sono trovati tutti d’accordo contro i cronisti”, ha aggiunto il presidente dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, Guido Columba. L’ Unci ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché ponga un argine a questa deriva autoritaria e intende operare con Fnsi e Ordine dei Giornalisti per far comprendere ai Senatori i limiti alla libertà di stampa introdotti dal dll. La Fnsi da parte sua chiede di “poter esprimere al Parlamento e al Ministro della Giustizia la contrarietà del sindacato dei giornalisti per un provvedimento che espropria l’organo di autogoverno deontologico della categoria, l’Ordine dei giornalisti, dei suoi poteri sanzionatori”. “Non c’è nessuna museruola alla stampa”, ha risposto Mastella alla critiche.

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