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Asta frequenze, solo Cairo presenta offerta

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Una sola domanda, quella del gruppo Cairo Communication. E’ questo l ’esito del bando di gara per le frequenze televisive digitali a diffusione nazionale emesso due mesi fa dal ministero dello Sviluppo economico. Alla gara non potevano partecipare gli operatori che detengono tre o più multiplex: escluse, quindi, Mediaset,Rai e Telecom Italia Media Broadcasting. Ora il ministero valuterà i requisiti amministrativi della domanda, mentre Cairo avrà trenta giorni di tempo per presentare l’offerta economica per uno o più dei tre lotti di frequenze in Dvb T messi a gara: il lotto L1 comprende i canali 6 e 23 e ha una copertura nominale stimata di popolazione pari all’89,5%, l’L2 ha in dote i canali 7 e 11 e copertura stimata del 91,1% della popolazione e l’L3 comprende l’utilizzo dei canali 25 e 59 con una copertura stimata del 96,6%. Sull’assegnazione delle frequenze tv da parte dell’Italia è aperta dal 2005 una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea. E proprio sulle indicazioni dei commissari, si è basato il Mise per redigere il bando, che prevede l’obbligo di raggiungere la c opertura del 51% della popolazione italiana entro cinque anni e offre un diritto d’uso ventennale non trasferibile per i primi tre anni. La base d’asta per ogni multiplex è fissata in media a 30 milioni, un prezzo di saldo considerato che nel 2012 il governo Monti ambiva a ottenere dalla vendita almeno 1 miliardo.

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