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Aumenta la censura su internet

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Uno studio della “OpenNet Initiative” ha evidenziato come la realtà libera per definizione, ovvero quella virtuale, sia sottoposta a forme di censura digitale in almeno due dozzine di paesi. La tendenza, maggiormente sviluppata in Cina, Iran, Arabia Saudita, Tunisia e Uzbekistan, sta diventando pratica comune anche in altri paesi ed è stata definita da John Palfrey, direttore del Centro per Internet e Società di Harvard, “una forte tendenza nella direzione sbagliata”.  Nell’attività di filtraggio dei contenuti “indesiderati” sono sempre di più i paesi, ha ricordato Palfrey, “che si rendono conto di non potercela fare da soli e si rivolgono a compagnie private”. Non stanno certo a guardare gli attivisti dei diritti digitali che elaborano ogni giorno nuove strategie per sfuggire ai controlli. Danny O’Brien, coordinatore del gruppo di pressione “Electronic Frontier Foundation”, si affida per esempio a una connessione criptata attraverso una rete di server pirati: “quando navigo il mio segnale viene casualmente reindirizzato da un computer all’altro, così per esempio Google mi può apparire in svedese o in qualche altra lingua, a seconda dalla macchina da cui arrivo”

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