Giornata di tormenti, in Siria. La regione mediorientale, da mesi scossa da violenze e sommosse contro l’autocrazia scriocchiolante di Assad, ha registrato ulteriori morti a causa di ripetute esplosioni nel pieno centro di Damasco. “Autobomba uccide 50 persone a Damasco” , titolava il lancio Reuters poco dopo la strage. Meno drastico sull’esito dell’esplosione è il Daily Star , che parla di “almeno 31 vittime” . “Il conflitto siriano fa altri morti” , commenta invece Bbc in un servizio dove si spiega che la lunga moria del governo di Assad lascia sul selciato decine di cadaveri ogni giorno. “L’urlo dell’autobomba assassina ha scosso Damasco” , si legge su The Guardian , che appena ventiquattr’ore prima raccontava in un lungo articolo dei missili che avevano colpito lo stadio durante una partita di calcio, “uccidendo un giocatore siriano” . Le Figaro riassume gli ultimi giorni di morte con un titolo laconico: “Una serie di attentati colpisce al cuore la capitale siriana” , mentre Liberation conta “50 vittime” e parla di “attentato suicida” . In Siria nemmeno si prova a chiarire fino in fondo l’accaduto: la paura la fa da padrona e il vuoto di potere dilaga di strage in strage. La guerra civile è realtà, da mesi.
Autobomba uccide 50 persone a Damasco (Reuters)

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