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Berlusconi e Ruby, la difesa va in onda su Canale 5

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La sala del cinema, la sala della musica e quella da pranzo di Villa San Martino. I luoghi al centro del processo sul caso Ruby, nel quale Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile, sono stati mostrati per la prima volta ne La guerra dei vent’anni: Ruby, ultimo atto , lo speciale andato in onda ieri sera su Canale 5 alla alla vigilia della requisitoria del pm Ilda Boccassini . Una trasmissione che ha riproposto le tesi difensive del Cavaliere, confermate dalla stessa Karima El Marough ma che è stato l’occasione per ritornare a parlare di magistrati ” politicizzati ” e usati dalla sinistra per “ farlo fuori ” politicamente. E così sia il leader del Pdl sia la giovane marocchina al centro della vicenda giudiziaria, entrambi intervistati nell’approfondimento, hanno affermato che le cene ad Arcore non erano nulla di sconveniente ma ” normalissime ” e che non hanno mai avuto ” rapporti sessuali ” : ” Non si potevano nemmeno avere” , ha aggiunto l’ex premier sottolineando che Ruby “era una ragazza che si era presentata come portatrice di una storia terribile” e quindi “non induceva nessun sentimento diverso dalla commiserazione”. Ma nel programma, una sorta di “dichiarazione spontanea ” resa non in un aula di giustizia ma davanti al microfono e alle telecamere, il Cavaliere si è anche soffermato a lungo sull’ormai nota notte in Questura, quando la minorenne venne trattenuta per via di un furto e rilasciata dopo una sua telefonata. Una telefonata che gli è costata un’accusa di concussione in quanto, secondo l’indagine, avrebbe esercitato pressioni sui funzionari di polizia di turno. 

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