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Bisio e Morgan a rischio mainstream

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di Giorgio Bellocci   Schegge televisive di inizio anno! Si saluta il ritorno di Zelig , dal 13 gennaio su Canale 5, e quasi in contemporanea esce al cinema l’attesissimo Benvenuti al nord . Insomma dire che si tratta di un momento d’oro per Claudio Bisio è anche riduttivo. Che sia la volta buona per il nostro per una sana riflessione sul suo ruolo di testimonial per un prodotto di Lottomatica. E’ assolutamente inconcepibile che un personaggio così apprezzato anche dalla stampa più snob e esigente e che si considera impegnato politicamente (vedi suo esplicito appoggio a Giuliano Pisapia nelle elezioni amministrative milanesi) si butti via per un pugno di euro (si fa per dire) sponsorizzando il prelievo di stato sul vizio. La verità è che come la pubblicità anche Zelig ha un’anima nazional-popolare malgrado i tentativi di smarcamento dei deus ex machina Gino&Michele (altri simpatizzanti della sinistra radical chic). E’ una versione un po’ più curata dei prodotti del Bagaglino, senza nulla togliere al valore di certe singole e straordinarie performance (da quelle di Checco Zalone e Geppi Cucciari nel passato alle stesse interpretazioni di Bisio e Claudia Cortellesi, passando per Teresa Mannino e altri).   In tema di mainstream nazional-popolare, rispetto all’immagine che si vuole offrire, colpisce molto anche la recente scelta di Morgan e Asia Argento: celebrare il ritorno a un rapporto cordiale e civile davanti alle telecamere di X Factor . Lui che confessava a Max le virtù della dipendenza da stupefacenti (alla Lord Byron e Jimi Hendrix), e lei che solo pochi anni fa celebrava (anche con qualche ragione) la sua duttilità di attrice off grazie alle effusioni con un rottweiler nell’iconoclastico Go Go Tales di Abel Ferrara… Oggi ridotti a duettare come Al Bano e Romina Power!   Infine un bravo “senza se e senza ma” a Corrado Augias per l’attacco frontale ai pidiellini Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. I due si erano lamentati del passaggio dell’intervista a Mario Monti a Che tempo che fa in cui veniva ipotizzato un intervento governativo sulla Rai. Ecco, per coloro che se lo fossero perso, cosa ha detto Augias nel corso de Le storie – Diario italiano di lunedì 10 gennaio: “E’ giustissimo: è dalla fine degli anni Settanta che il rapporto della Rai è passato di competenza del parlamento. Ma ci sarebbe piaciuto molto che Cicchitto e Gasparri se ne fossero ricordati quando il precedente capo del governo telefonava di persona a consiglieri e dirigenti per proporre assunzioni, produzioni di programmi, scritture di attrici e ballerine o per far entrare in posizione direttiva persone di sua fiducia nell’azienda sua concorrente”.

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