Riforma dell’editoria dopo la finanziaria. Ritorno di Masi come capo del dipartimento. Nomina di Peluffo a consigliere per i problemi istituzionali. E un occhio all’opposizione Paolo Bonaiuti promette un “atteggiamento bipartisan” nella gestione del futuro dell’editoria italiana, a cui il fedelissimo di Berlusconi ha la delega. Una disponibilità che fa piacere dall’uomo rude della propaganda azzurra che ci ha abituato ai suoi slogan semplici declamati con l’occhio dritto nella telecamera. Bonaiuti indica quali sono le sue priorità. Intanto la nomina di Mauro Masi che torna a capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Poi l’incarico all’ex portavoce del Presidente Ciampi, Paolo Peluffo, come Consigliere dei problemi istituzionali, in vista anche di “altri importanti incarichi”. Poi la riduzione del peso dei contributi diretti all’editoria a favore dei contributi indiretti, cioè credito agevolato, agevolazioni tariffarie, credito d’imposta. Anche Masi detta le sue priorità, tra cui “trovare una norma che tuteli il diritto d’autore su internet”. Lo stesso Masi annuncia che i tempi per la riforma dell’editoria non saranno lunghi, ma andranno comunque a dopo la legge finanziaria perché “prima è necessario avere contezza delle compatibilità generali di bilancio”. Bonaiuti sulle edicole assicura che la loro “importanza non sarà disconosciuta, ma bisognerà introdurre l’informatizzazione. Sono convinto che i giornali resteranno – aggiunge -, ma occorre riorganizzare i media in funzione della multimedialità che sta arrivando”. Ecco, quel ‘sta arrivando’ rovina un po’ il quadro. La multimedialità già c’è, e i ritardi sono colpa proprio degli ultimi governi.
Bonaiuti bipartisan

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