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Bonino-Agcom, copyright al vetriolo

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Non tocca ad Agcom decidere i limiti e l’applicazione del principio di libertà d’espressione , anche qualora le norme dell’Autorità per le comunicazioni servissero a proteggere il diritto d’autore su internet. A ribadire la definizione dei poteri e delle competenze è Emma Bonino . Il ministro degli Esteri ha sottolineato come ogni intervento normativo che riguarda la libertà d’espressione va discusso dal Parlamento , indipendentemente dal fatto che serva (in prima istanza) a difendere la proprietà intellettuale sul web. La polemica è nata in seguito alla presa di posizione di Agcom, che la scorsa settimana si era in pratica autoproclamata regolatore dell’accesso ai contenuti online, riservandosi di limitare o negare l’apertura di pagine che contenessero testi/video/audio protetti da copyright (non debitamente pagato). Decisioni che normalmente vengono decretate dalla magistratura. Agcom aveva rivendicato maggior potere per rendere più agili gli interventi punitivi e per scandagliare al meglio la rete alla ricerca di violazioni del diritto d’autore. Decisionismo e diritto, però, non sempre vanno d’accordo, e solo il Parlamento può legiferare su un tema delicato come il diritto d’autore e, conseguentemente, d’espressione. Agcom è stata sfiduciata da Bonino: sul web ci si arrovella tra istituzioni.

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