Lo scandalo intercettazioni che coinvolge News Corporation e il tabloid britannico News of the World è culminato ieri sera con l’annuncio della chiusura del giornale. La compagnia editoriale ha deciso di rispondere così alla sequela di polemiche, indagini giudiziarie e parlamentari che hanno colpito la testata. I 168 anni di storia di News of the World termineranno ufficialmente con l’edizione di domenica, in modo ignominioso, con l’accusa di aver manipolato notizie, spiato illegalmente le conversazioni telefoniche di star dello spettacolo e dello sport, di importanti personaggi politici, dei familiari delle vittime degli attentati del 7 luglio 2005 alla metropolitana di Londra e dei soldati deceduti nelle guerre in Iraq e Afghanistan, nonché di alcuni protagonisti della cronaca nera inglese dell’ultimo decennio. Tutto questo al fine di incrementare il numero di copie vendute. A fare le spese della chiusura , decisa dal gran capo e ideatore di News Corp., Rupert Murdoch, saranno innanzitutto i duecento membri dello staff, le cui sorti sono al momento incerte, e Rebekah Brooks, ex direttrice del tabloid e attuale amministratore delegato del gruppo. Ma nella vicenda è coinvolto anche Andy Coulson, ex direttore di News of the World e oggi uno dei più stretti collaboratori del premier conservatore David Cameron. Coulson rischia l’arresto, così come gli altri vertici del giornale negli anni degli scandali, susseguitisi dal 2002. Le commistioni tra il colosso dei media e le camere del potere britannico sono innumerevoli: negli ultimi trent’anni, i candidati al Parlamento di Londra hanno spesso cercato di ingraziarsi i giornali di News Corp., consapevoli che il loro appoggio avrebbe fatto rima con successo alle urne. E’ stato così per Margaret Tatcher, Tony Blair e lo stesso David Cameron. Il primo ministro ha in qualche modo provato a dimostrare la propria stima per Rupert Murdoch avvallando la scalata del magnate a BSkyB, società che domina il mercato della tv via satellite nel Regno Unito. L’affare da 7 miliardi di sterline, però, rischia di saltare a causa delle indagini legate a News of the World . Se ne riparlerà in autunno, ma la sensazione è quella che i vertici di News Corporation abbiamo altri problemi da risolvere, al momento. Uno dei più antichi quotidiani d’Oltremanica, nonché il giornale inglese più letto nel mondo, con 3,2 milioni di copie al giorno , chiude i battenti: l’editore perde così i 38 milioni di sterline di investimenti pubblicitari che la testata portava in dote. Murdoch però non ha intenzione di farsi trascinare a fondo dallo scandalo e, forte di un impero mediatico che non ha eguali al mondo, si appresta a sostituire News of the World con l’edizione domenicale di The Sun , ribattezzata Sun on Sunday . Di notizie di cartapesta, a quanto pare, non si può fare a meno. Il mondo dell’informazione, però, potrebbe non essere più lo stesso. Per la prima volta, almeno a livello internazionale, è la poltica a tenere sotto tiro il quarto potere.
Bufera Murdoch, chiuso News of the World

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