Site icon Telepress

BYE-BYE VHS, IL DVD FA BOOM

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

Il Rapporto Univideo svela che nel 2005 gli italiani hanno mandato in pensione la videocassetta. Il dvd si compra e si noleggiaGli italiani salutano definitivamente la videocassetta e rafforzano ulteriormente il loro legame con il dvd, consolidando nel 2005 il trend di crescita che si è registrato nel triennio 2001-2004. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale sullo stato dell’editoria audiovisiva in Italia di Univideo-Prometeia, presentato a Bologna nell’ambito del Move (Mostra del Video Entertainment).Nel 2005 il mercato dell’homevideo ha raggiunto i 949 milioni di euro di fatturato, con un incremento dello 0,4% sul 2004. La parte del leone l’ha fatta il supporto dvd che ha toccato gli 890 milioni di euro di fatturato, pari a un incremento dell’11,6% rispetto al 2004. Crolla invece definitivamente la videocassetta (-60,2% con un fatturato di 59 milioni) che rappresenta solo il 6% circa dei valori generati dall’intero mercato dell’homevideo. Tra noleggio e vendita, il dvd ha ottenuto un fatturato di 707 milioni (+6%). Il canale più importante per il dvd si conferma quello della vendita, con un fatturato di 412 milioni. La tendenza dei consumatori italiani ad aumentare l’acquisto di prodotti a prezzo contenuto è confermata dalla forte crescita del volume delle vendite veicolate dalla grande distribuzione organizzata (+28,5%) che però ha generato un incremento del fatturato di solo il 2,1% a causa di un contenimento dei prezzi medi al consumo dei dvd pari a quasi il 21%. Sempre sul fronte della vendita il Rapporto evidenzia le perfomance particolarmente positive del canale edicola: il fatturato per i dvd è arrivato a toccare i 183 milioni, con un aumento del 40,5% rispetto al 2004. Grazie a questo dato il valore delle vendite di dvd dell’edicola ha superato l’anno scorso il fatturato complessivo di prodotti audiovisivi (dvd e vhs) venduti in edicola nell’anno precedente. L’edicola nel 2005 ha veicolato quasi il 40% dei pezzi complessivamente venduti nell’intero mercato, pari a un incremento del 65% rispetto al 2004. Sul fronte del noleggio, il mercato del dvd è arrivato a 295 milioni, facendo registrare una crescita sensibilmente inferiore rispetto al passato: +12% contro il +53,4% registrato tra il 2003 e il 2004. La minore efficienza di questo segmento, secondo l’analisi di Univideo, è dovuta soprattutto alla crescente disponibilità sul mercato di prodotti in vendita a prezzi contenuti. Poco incisive le iniziative editoriali che offrono film online. Sulla base dei dati del primo semestre e considerando gli importanti titoli in uscita nell’autunno si prevede un 2006 in crescita, seppure a ritmi non travolgenti come nel triennio 2001-2004.Il successo del dvd è confermato dal miglioramento della dotazione tecnologica delle famiglie italiane. I dati del panel Gfk evidenziano come nel 2005 siano stati venduti oltre 4,3 milioni di lettori dvd, a cui si aggiungono altri 400 mila impianti home theatre. Recenti indagini hanno evidenziato come il lettore dvd sia ormai presente in oltre il 50% delle case e ciò ha contribuito a sostenere gli acquisti di questo supporto homevideo a scapito del cinema. Nel 2005, la spesa delle famiglie per acquisto e noleggio di prodotti audiovisivi, attribuibile in larga parte al cinema, ha superato del 75% il valore degli incassi al box office, che sono risultati inferiori ai 540 milioni.Davide Rossi, presidente di Univideo, nel presentare il Rapporto ha parlato anche della strategia da adottare per incrementare la crescita del settore. Innanzitutto, ha presentato la prima campagna istituzionale di Univideo a supporto del dvd, l’unico media digitale in grado di rappresentare e trasmettere il contenuto e il valore aggiunto di un film, caratterizzata dal messaggio “Devi Vederlo Davvero”. Inoltre, Rossi ha ricordato che “all’interno della Confindustria si sta per costituire una Federazione unitaria dell’industria culturale che potrà essere punto di confronto e riferimento per le imprese e le istituzioni statali e locali al fine di individuare le forme più adeguate per lo sviluppo dell’offerta culturale in Italia in relazione al cinema, alla musica e ai libri”. Al governo Univideo chiederà la “par condicio fiscale relativa all’imposta sul valore aggiunto che, per il settore homevideo resta del 20% sia per la vendita che per il noleggio, mentre pesa del 10% sui servizi offerti dai media digitali – conclude Rossi -. L’obiettivo che ci poniamo è di avere una riduzione dell’iva al 10%, almeno sulle operazioni di noleggio in quanto servizio della società dell’informazione”.•Paola Giudiceandrea

Exit mobile version