Urbano Cairo, patron di La7 subentrato da qualche mese alla proprietà Telecom, ha rilasciato un ’intervista al Corriere della sera , nella quale ha fatto un punto della situazione generale della rete , a due mesi dall’inizio della stagione e con i cambi e innesti sostanziali che la rete ha apportato di recente. Si concentra su una crescita sostanziale che “ avanza a vista d’occhio, a dispetto delle impressioni e soprattutto della mole di investimenti“ , essendo La7 una rete televisiva che ha chiaramente cominciato la stagione nel segno della spending review ed una generale razionalizzazione delle uscite. Si parla delle uscite, ridotte in maniera considerevole, senza aver perso le punte di diamante dell’azienda: “ L’azienda perdeva 96 milioni l’anno, ma siamo riusciti a metter sotto controllo i costi e al contempo a mantenere i programmi di qualità: Santoro, Gruber, Mentana, Formigli, Crozza ”. Sono proprio i due programmi “ nuovi ” il cruccio principale dell’azienda, a causa degli ascolti piuttosto bassi di inizio stagione, anche se Cairo sostiene che “ La Gabbia e Linea Gialla siano in netta ripresa“. Inevitabile era affrontare l’argomento relativo a Maurizio Crozza, il cui passaggio in Rai, un mese fa, pareva cosa fatta e definitiva, ma che invece non si è concretizzato, apparentemente a causa dell’intervento di Brunetta nel merito dei costi interni alla Rai . Ecco che Cairo spiazza tutti affermando che “ s arebbe andata comunque allo stesso modo, avendo La7 raggiunto un accordo con il manager del comico genovese “, già due settimane prima.
Cairo: Crozza sarebbe rimasto comunque, Brunetta non c’entra

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