di Giorgio Bellocci ” Vengono a cercare il mio profilo per dirmi che faccio troppe poche petizioni o che perdo tempo con petizioni del c…o. Loro che hanno appena cercato il mio profilo solo per fare gli haters…”. Ecco, ora sarebbe troppo facile dire a Camilla De Luca in arte Bliss, divenuta in meno di un mese l’anti-Belen per eccellenza, che c’è un prezzo da pagare per la notorietà. Magari anche effimera, alla Andy Warhol. Perfino accettare che il proprio profilo Facebook venga preso d’assalto nel modo da lei denunciato. Sarebbe anche troppo facile dire che molte petizioni pubbliche lanciate su Change.org trattano, fortunatamente, di temi molto più seri. Si, perché per coloro che non lo sapessero Camilla-Bliss è una studentessa universitaria padovana che sul portale delle petizioni ha chiesto la cancellazione di Come mi vorrei , il programma di Italia 1 condotto da Belen Rodríguez. Il format non è originalissimo perché vede la sexy icona di turno dare consigli a ragazze che fanno del look se non una ossessione, perlomeno un tema assai importante. Questo è bastato a Bliss per accusare il programma di essere fortemente diseducativo e lesivo dell’immagine delle giovani donne. L’iniziativa ha avuto un grande successo: a oggi si contano 36mila firme alla petizione. Per non dire di interviste concesse dalla studentessa di Padova, tra cui quella al Corriere della Sera , ed endorsement importanti come quello di Gad Lerner. Certo, la nostra non merita insulti gratuiti sulla sua bacheca. Neppure, chiaramente, se trovasse conferma il sospetto del sostegno dell’iniziativa da parte di un ufficio stampa (nelle redazioni è arrivato un comunicato ad hoc). Ognuno ha diritto di investire come meglio crede e per le cause più affini alla propria ideologia. Personalmente concordo in pieno con chi, pacatamente, ha postato commenti preoccupati per l’eccesso di moralismo verso la proposta di un network privato, non riconducibile dunque al mitico servizio pubblico. Più che chiedere la chiusura arbitraria di un programma, chi può dovrebbe investire tempo e risorse per dare visibilità a nuove proposte, più in linea con l’idea di una tv educativa. Su Facebook Camilla ha rigettato con sdegno l’ipotesi di gelosia verso la show-girl argentina. E c’è da crederle. Ma il sospetto che Belen sia un bersaglio troppo comodo viene dal fatto che non si registrano richieste di cancellazioni di altri scellerati programmi di Mediaset, potenzialmente anche molto più diseducativi di Come mi vorrei . Il Grande Fratello su tutti, caduto in un degrado senza fine dopo l’interessante e storica prima edizione; per non dire di Uomini e donne condotte dall’androgina Maria De Filippi e l’inguardabile Lucignolo 2.0 di Berry e Ruggeri.
Camilla vs Belen: come un editto bulgaro

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