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Canada, Google deve bloccare i siti stranieri

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Un altro nodo legale adombra il web: il 13 giugno, un giudice della Corte Suprema dello stato della British Columbia, in Canada, ha stabilito con una sentenza che Google sarà obbligato a bloccare l’accesso ad alcuni siti internet stranieri .  In pratica, il motore di ricerca, che è una società statunitense, dovrà quando richiestogli impedire ai naviganti di accedere, dal Canada, a pagine web che canadesi non sono. La decisione del giudice ha immediatamente acceso il dibattito sui confini delle giurisdizioni nazionali e su come applicare le limitazioni vigenti in ambito giuridico alla realtà (liquida e transnazionale) della rete . Google ha annunciato il ricorso e per il momento si è impegnato a bloccare i risultati delle ricerche che contengono pagine registrate in Canada e sgradite alle autorità locali, senza però oscurare i siti o interferire con i domini stranieri. Se la sentenza fosse confermata in appello, il precedente giuridico sarebbe storico e potrebbe dare il la ad altre prese di posizione simili, spingendo a una nazionalizzazione del web data (paradossalmente) dalla frantumanzione dei diritti nazionali.

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