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Cannes decolla grazie a pedofilia ed eutanasia

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  Piove, fa freddo e tira vento sulla Croisette, mentre il Festival inizia veramente. Tra la straziante eutanasia di Amour e le false accuse di pedofilia in The Hunt , la competizione ha assestato il senso di una svolta. Negli ultimi giorni prima della domenica della Palma d’oro, il cartellone non sprecherà neppure un’ora.    La morte e la vecchiaia, vista dall’austriaco Michael Haneke, scuote il concorso con un calvario che le rughe e il claudicare di Jean-Louis Trintignant trasformano in unaimportante prova da protagonista. Amour si consuma tutto nell’appartamento degli ottantenni Georges e Anne, professori di musica in pensione. Lei viene bloccata da una paralisi. Badanti inette e una figlia assente, Isabelle Huppert, preoccupata solo del conto in banca, non sono d’aiuto. Sarà Georges a reggere, barcollando, il peso dell’assistenza e dello strazio. Poi cede: prima uno schiaffo poi di fronte all’agonia soffoca la moglie con un cuscino e si uccide.    Anche in The Hunt del danese Thomas Vinterberg c’è il tribolo che il destino fa precipitare sulla testa di Lucas, un insegnante che lavora in un asilo infantile. Divorziato, in lotta per la custodia del figlio Marcus, sarà accusato, per ripicca, da una bambina di averla molestata sessualmente. È stato scoperto il pedofilo : nessuno crede all’innocenza di Marcus perché altri piccoli si lasciano suggestionare. Finalmente scagionato, gode di una riabilitazione che, un anno dopo, subirà però un colpo di fucile a dimostrazione che la verità non è stata accettata da tutti.  

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