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Cartoline brutte: un’indagine sul paesaggio italiano

Il progetto dell’Università di Milano-Bicocca, IULM e Tor Vergata ha lo scopo di raccontare l’evoluzione della percezione del paesaggio italiano dai tempi delle cartoline a oggi.
Attingere dall’Archivio storico del Touring Club Italiano per comprendere come siano cambiati la percezione e il racconto della bellezza dell’Italia negli ultimi 70 anni. È questo l’obiettivo del progetto scientifico condiviso tra l’Università di Milano-Bicocca, lo IULM e Tor Vergata, sotto il coordinamento e la supervisione della professoressa Elena dell’Agnese e portato avanti da Pietro Agnoletto – dottorando del corso Urbeur – Studi Urbani presso l’Università degli Studi Bicocca di Milano, nonché storico del cinema e appassionato di “environmental cinema”.
“Vogliamo capire come il paesaggio italiano è stato veicolato dai media dal secondo dopoguerra ad oggi. E per media intendo non solo cartoline, ma anche foto di fotografi professionisti, pellicole del cosiddetto ‘cinema d’impresa’ e documentari. – ha commentato Agnoletto – I materiali che troviamo stanno componendo un atlante digitale liberamente accessibile… uno strumento per viaggiare nel racconto del paesaggio italiano degli ultimi settant’anni”.
Il dottorando, sotto la la guida del professor Lorenzo Bagnoli, ha trovato nell’Archivio Storico del Touring una miniera da cui ha estratto una serie di cartoline che documentano l’estetica del boom economico, di un’Italia che si spediva immagini che oggi giudicheremmo innegabilmente brutte, ma che allora erano belle, iconiche di un Paese che stava dimenticando la guerra, lavorava in fabbrica e andava sempre di più in vacanza.
Le cartoline scelte da Agnoletto sono la dimostrazione che la distanza con l’estetica attuale e la percezione che si ha oggi della bellezza dei paesaggi è abissale. Soprattutto se si pensa a Instagram e alle centinaia di frame che scorrono sotto i nostri occhi ogni giorno. Continua Agnoletto: “Instagram ha acceso la mia curiosità, spingendomi ad andare a ritroso… semplicemente mi sono chiesto, ma prima di Instagram cosa usavano gli italiani per raccontarsi in vacanza? Così mi sono concentrato sui medium delle cartoline e anche su film amatoriali in super 8, di cui qualche archivio conserva preziose raccolte. Leggere l’atlante digitale che stiamo costruendo sarà illuminante per comprendere i cambiamenti della percezione del paesaggio in Italia. Tutte le opere documentate saranno geolocalizzate. Quindi cliccando su Taranto si vedranno immagini che veicolavano l’orgoglio per l’Ilva degli anni 70-80, ma anche i documentari di protesta prodotti dal 2000 in poi: da una narrativa ‘per il progresso” si è passati a una narrativa ‘contro il progresso”.
Fonte foto: www.toutingclub.it
di Antonietta Vitagliano
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