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Casa del futuro, tutto è connesso

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration

Svegliarsi con la musica diffusa in tutta la casa tramite wi-fi, prendere il burro per la colazione da un frigorifero avveniristico, buttare un occhio al tg su una televisione a schermo concavo iper connessa e poi correre al lavoro con una mano alla ventiquattr’ore e l’altra intenta a digitare sullo smartphone il ciclo di lavaggio della lavatrice. Un incubo o forse la  vita del futuro. La tecnologia che viene in aiuto per  guadagnare tempo. Il concetto di vita e di casa intelligente ha monopolizzato il Samsung European Forum 2014, l’evento annuale con cui la casa sudcoreana presenta al vecchio continente i suoi nuovi prodotti. “La casa del futuro deve proteggere, essere flessibile e rispondere in maniera efficiente ai nostri bisogni”, ha sottolineato il presidente di Samsung Europe Sunny Lee nel futuristico palazzo dei Congressi di Malaga. I rumors avevano già escluso qualunque anticipazione sul telefono Galaxy S5 e sul phablet Note 4, ma in pochi pensavano che a prendere la scena sarebbe stata una cara vecchia lavatrice . L’elettrodomestico spesso coperto e relegato nei sottoscala, si fa bello, a partire dal nome: Blue Crystal. Curata nel design, non ha alcun pulsante: è solo touch. Ha un oblò più grande e più alto ma soprattutto si connette a internet. E il frigo ? Anche per quello ci sono novità. Samsung non porta in Italia il modello wi-fi già in commercio negli Usa ma ripensa al modo di conservare i cibi e nella versione che entrerà quest’anno sul mercato europeo introduce due scompartimenti, uno per i cibi che si usano di più, e uno per la conservazione di ciò che viene utilizzato con minore frequenza. Nella casa del futuro il centro di tutto è però la televisione . Anche questa iperconnessa, sempre più contenitore di prodotti on demand e in grado di navigare su internet con la parte destra dello schermo mentre nella sinistra va in onda il posticipo di campionato. Il trend, per ora cavalcato in maniera convinta soprattutto da Samsung e Lg e completamente ignorato da altri tra cui Sony, è lo schermo curvo. La coreana ne offrirà una vasta gamma, sia in 4k, l’ultima frontiera dell’alta definizione sia led. Tra i prototipi c’è persino una versione in 3D che permette di vedere sullo stesso schermo due programmi contemporaneamente.  Ma non è tutto oro tecnologico quel che luccica. Centomila elettrodomestici, tra cui frigoriferi e tv, hanno inviato e-mail spam a pioggia, dopo essere stati infettati da un virus . E’ la prima volta che accade, secondo quanto riportato dagli esperti di sicurezza Proofpoint. Ed è un segno dei tempi che cambiano anche per gli hacker, che ora mettono gli elettrodomestici smart nel loro mirino. Sono state ben 750mila le e-mail inviate in questo modo, tra il 23 dicembre e il 6 gennaio. Tutta colpa del fatto che molti nuovi elettrodomestici sono ora computer a tutti gli effetti, con chip e connessioni a internet, e quindi possono essere infettati da virus. Diventare una botnet per l’invio di e-mail spam è solo uno dei rischi a cui vanno incontro: sono infatti reti di dispositivi trasformati in zombie digitali sotto il controllo di cybercriminali. Che quindi possono utilizzarli come meglio credono. Per inviare e-mail spam, appunto, o per attaccare siti web. Oppure per rubare i dati personali degli utenti, sapere se qualcuno è in casa in quel momento e registrare quanto avviene nella stanza, se ad esempio l’elettrodomestico in questione è dotato di videocamera, come capita con molte tv smart. Secondo gli esperti di Proofpoint, i pirati non ci hanno messo molto a bucare gli elettrodomestici smart: hanno sfruttato vulnerabilità banali, per esempio l’uso di password di default li ha resi totalmente esposti ad accessi esterni. Da tempo circolano allarmi sui rischi della cosiddetta internet delle cose. Nel 2013 l’esperto di sicurezza Nitesh Dhanjani ha mostrato che era possibile attaccare gli apparati baby monitor e dispositivi di illuminazione, provocando per esempio danni al sistema elettrico. Adesso la novità è che per la prima volta questi pericoli si concretizzano in un attacco reale che, temono gli esperti, sia solo il primo di una  serie. C’è un duplice problema: gli apparati smart per la casa sono persino più vulnerabili dei computer, eppure si diffonderanno in modo esponenziale nei prossimi anni. ” Questi dispositivi sono mal protetti, nella migliore delle ipotesi. E gli utenti non hanno modo di sapere se ci sono infezione o correggerle “, dice David Knight, general manager di Proofpoint. Almeno sui computer puoi installare un antivirus, sui router puoi cambiare la password. I sistemi degli apparati smart sono invece fuori dalla portata degli utenti. ” Il rischio è reale. I sistemi di questi dispositivi non possono essere protetti dagli utenti. Possono solo sperare nell’aggiornamento del firmware che arrivi dai produttori, per correggere le falle di sicurezza” , spiega Andrea Rigoni, esperto di cybersecurity. Gli elettrodomestici smart però potrebbero ricevere aggiornamenti solo per i primi anni, finché sono in garanzia. Secondo l’osservatorio Idc , saranno 200 miliardi gli oggetti connessi nel 2020. Un settore che certo crescerà tanto, come conferma anche la mossa di Google , che ha comprato Nest per 3,2 miliardi di dollari, un produttore di termostati e allarmi anti-incendio smart. Il mercato va verso un boom, ma le norme sulla sicurezza restano indietro; idem la consapevolezza degli utenti sui rischi associati a questi dispositivi.  “Sarà la pacchia per i cybercriminali” , dice Michael Osterman, analista di Osterman Research. Intanto il mercato della cybersicurezza per l’internet delle cose si è messo in moto.

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