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Casa Saddam: in scena su Sky la vita del dittatore

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Quattro puntate da un’ora ciascuna per ricapitolare l’ascesa, il successo e la rovinosa caduta di Saddam Hussein, dalla presa del potere nel 1979 alla morte per impiccagione avvenuta il 30 dicembre 2006. Sky Cinema 1 manderà in onda in Italia, il 17 e il 18 marzo , la serie tv prodotta da Bbc e Hbo che racconta la vita del fu dittatore iracheno. Nei panni del raís, Igal Naor, attore israeliano (già visto in Munich di Spielberg) capace di calarsi perfettamente nei panni di Hussein, ricalcandone i tratti fisici e proponendone una interessante interpretazione gestuale e psicologica. “ Per me era un nemico, ma non l’odiavo – spiega l’attore –  Fin da subito ho capito che avrei dovuto andare a cercare la sua anima, quello che sentiva e pensava ”. Il film tv, scritto da Alex Holmes e diretto da Stephen Butchcard, si apre con le immagini di George W. Bush che, nel marzo del 2003, lancia un minaccioso ultimatum al leader iracheno. Da quel momento, la macchina da presa si muove a ritroso in un lungo flashback che riporta al 1979, nell’estate in cui Saddam prese il potere e cominciò una violenta epurazione dei suoi avversari politici. La gestione della dittatura sarà violenta, più che mai autoritaria, e a cadere non saranno solo gli oppositori, ma anche familiari e amici, nella costruzione di un’immagine di onnipotenza e invincibilità che garantirà a Hussein più di tre decenni di dominio (quasi) incontrastato sull’Irak e su una parte dell’area mediorientale. La fiction rappresenta Saddam come un tiranno spietato, capace di scrivere il Corano con il proprio sangue e trasformarsi poche ore dopo in padre affettuoso, nonno tenero, marito premuroso anche se infedele . L’unica donna forte della serie, tra mogli, amanti e figlie, sembra essere la madre, protagonista della travagliata infanzia del futuro raìs. “ Siamo stati molto attenti alla verità storica ” assicurano i membri della produzione angloamericana. E, almeno per quanto riguarda le ambientazioni e i i fatti più eclatanti della storia di Saddam, la dichiarazione sembra rispondere a verità Si attende la serie con ancor più curiosità, però, per vedere come verrà rappresentato l’Hussein politico e affarista, se e come verranno spiegati i suoi rapporti con gli Stati Uniti e l’occidente negli anni ‘80, decisamente meno conflittuali che in tempi recenti, il suo ruolo nelle vicende complesse mediorientali. Ben prima, insomma, delle immagina da latitante di terz’ordine al momento della cattura, ormai viste centinaia di volte, e della spiccia esecuzione, che chiudono il film scivolando via veloci, quasi sotto traccia.  A giudicare però dal terrificante titolo italiano, i distributori non sembrano voler focalizzare l’attenzione su questi ultimi aspetti: speriamo solo di non trovarci di fronte un dittatore in pigiama, intento ad ignorare gli sbuffi annoiati della consorte prima della buona notte, in un palazzo tutto marmi nel centro di Bagdad.

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