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Caso Orlandi: l’ombra degli anni ‘80 sulla tv

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di Giorgio Bellocci Il successo di canali tematici come Raistoria o History Channel tiene viva la memoria dei due decenni più drammatici del nostro dopo guerra: gli anni ‘70 e quelli ‘80. Epoche contraddistinte da violenza, terrorismo e tensione sociale. Su questa linea giornalistica si inserisce il grande interesse di Chi l’ha visto? verso la vicenda di Emanuela Orlandi, la ragazza di cittadinanza vaticana scomparsa nel 1983 (Raitre, mercoledì, ore 21).   Con tutti i collegamenti a casi oscuri legati al Vaticano, compresi i rapporti con il Banco Ambrosiano e l’attentato a Giovanni Paolo II. Nelle ultime puntate Federica Sciarelli ha puntato in particolare sulla riesumazione del corpo di Enrico De Pedis, boss della banda della Magliana e figura chiave nella scomparsa di Emanuela, chiesta dalla Procura di Roma. La sua tomba, come noto, si trova all’interno della cripta della basilica di Sant’Apollinare a Roma (opinatamente per i più).   Nella puntata di ieri gli spettatori appassionati di gialli sono così venuti a conoscenza dell’esito della riesumazione: il corpo è quello di De Pedis, e nella bara non vi sono tracce di quello della Orlandi, come alcune ipotesi avevano fatto credere. Non è facile per la famiglia della ragazza rassegnarsi all’idea che con ogni probabilità Emanuela è morta. Le indagini svolte sembrano andare in quella direzione, anche se il ritrovamento del corpo “aiuterebbe”   Non posso però fare a meno di domandarmi se l’attenzione di Chi l’ha visto? per il caso proseguirà con una enfasi che sembra rasentare l’ossessione. Gli anni ‘80… E dire che li chiamavano gli anni del riflusso!  

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