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“Catastrofe Mondiale, Brasile kaputt”

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A suo modo, il calcio ha fatto un pezzo di storia (sportiva, popolare, socio-politica) nella serata dell’8 luglio. A Belo Horizonte, il  Brasile padrone di casa è stato sconfitto per 7 a 1 dalla Germania, nella semifinale della Coppa del Mondo , scatenando come d’uopo lo stupore dei giornali di tutto il globo. I tifosi si sono disperati dentro e fuori lo stadio, sfogando la rabbia anche in modo violento. “Il Brasile umiliato dalla Germania, un Paese in lacrime” è il titolo in prima pagina del Corriere della Sera ; sulla stessa lunghezza d’onda La Repubblica , che parla di “Brasile in lacrime, sepolto dai gol tedeschi” . “Catastrofe Mondiale, Brasile kaputt” è invece la sintesi del Fatto Quotidiano . Per Il Giornale , i brasiliani sono stati “affondati” , mentre per La Gazzetta dello Sport è  “Toda tristeza” . Il Tempo gioca d’ironia spessa e riprende il titolo da bar usato per l’eliminazione dell’Italia, strillando “Che pippao” . Più contenuto Tuttosport , che propine un “Brasati” . I media brasiliani non risparmiano critiche pesanti alla squadra: “Umiliati!” , grida Extra , ripreso da O Globo , che incolpa i giocatori per quella che, secondo Uol è “una umiliazione storica” . Valor fa notare che il 7 a 1 è  “la peggior goleada in 94 anni” di storia del Brasile. Tutti i giornali, quasi indistintamente, parlano di  “Mineirazo” , ovvero dell’incredibile debacle dello stadio Mineirao (così si chiama l’impianto di Belo Horizonte), che ha lasciato senza parole persino chi ricorda il Maracanazo del 1950, quando i verdeoro persero il Mondiale in casa, all’ultima partita, allo stadio Maracanà. La storia, stavolta, è stata ancor più crudele.  E non è finita: la Coppa del Mondo, a Rio de Janeiro, potrebbero alzarla gli acerrimi rivali dell’Argentina. Ma questo nessuno lo scrive, a tutto c’è un limite.

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