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Catricalà: class action contro la PA quando non paga

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Il presidente dell’Antirtust Catricalà chiede di attivare una class action contro le pubbliche amministrazioni che non pagano e che in questo modo “impediscono alla mongolfiera dell’economia di prendere il volo”.   Lo ha affermato il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, intervenendo al XXV convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. “Dateci la possibilità di attivare – ha detto – la class action contro le P.A. che non pagano, con la rimozione del dirigente che ritarda il pagamento”.   Il numero uno dell’Antitrust chiede dunque di far rispettare la direttiva europea che prevede i pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni entro trenta giorni, e la soluzione non puo’ essere quella del giudice civile. “Non voglio aumentare le stelle da sceriffo – ha sottolineato Catricalà – ma qualcuno deve far diventare concreta questa legge”. Il sistema burocratico del nostro Paese, infatti, ha proseguito, “e’ molto aggressivo e impedisce alla mongolfiera dell’economia di prendere il volo. Le pubbliche amministrazioni devono pagare in tempi ragionevoli”.   Catricalà ha aggiunto anche di provare un senso di insoddisfazione per non riuscire a proteggere le piccole e medie imprese da quelle grandi : “C’e’ un senso di impotenza – ha spiegato – perché sono costretto all’archiviazione delle denunce che mi arrivano dalle Pmi. Vogliamo tutelare le Pmi dalle grandi imprese. Se si chiamasse diversamente questa benedetta antitrust e non ci fosse la parola concorrenza, perché ai politici non piace, amano la tutela e la conservazione, forse si potrebbe fare di più”. Ancora il presidente dell’Antitrust ha affrontato il tema delle difficoltà del fare impresa in Italia e della mancata riforma dell’art. 41 della Costituzione: “In Italia non ci sono sufficienti garanzie che una volta che si può fare impresa, la si può fare liberamente e con i tempi giusti. Non capisco perché dell’art. 41 se n’e’ parlato per due giorni e poi non se n’e’ parlato più. Altro che far venire gli imprenditori in Italia, qui bisogna tenerci – ha concluso – quelli che abbiamo”.  

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