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Cda Apple: piena fiducia a Steve Jobs dopo scandalo stock option

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Il consiglio di amministrazione della Apple si è riunito per confermare la piena fiducia all’amministratore delegato Steve Jobs. L’annuncio, peraltro scontato, arriva al termine di alcuni giorni di polemiche per la stock option retrodatata al 2001 di cui avrebbe beneficiato il fondatore della società di Cupertino. Che il Cda fosse disposto ad accettare qualsasi cosa dal grande timoniere della mela non vi era dubbio. Jobs dopo averla fondata aveva lasciato la Apple per ritornarci da vincitore e risanatore. La società della mela è nata e si è espansa sotto di lui, quello che c’è stato in mezzo è poca cosa. I problemi di Jobs non vengono dal Cda che gli ha elargito circa 7,5 milioni di dollari di stock option datandole al periodo più conveniente, ma dalla Sec, la società che controlla la borsa statunitense il cui compito è accertare violazioni e reati e che ora fa le pulci ai conti di Apple. L’azienda è quotata e le azioni sono una cosa seria. Stabilire una stock option retrodatata significa giocare coi soldi dei piccoli risparmiatori. Ma anche qui è difficile che qualcuno sia stato danneggiato abbastanza da avercela con Jobs, vista la crescita che ha dato all’azienda. Il comportamento scorretto potrebbe però portare a multe salate e anche a incriminazioni penali. Apple è una delle tante aziende accusate di avere attuato la prtica illegale di retrodatare le stock option ai manager in modo da farle cadere nel periodo più conveniente per loro e l’azienda.

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