I vertici della Rai rispondono all’entrata in vigore della nuova norma sulle trasmissioni ad argomento politico (regolate come tribune elettorali in fase di pre-voto) votata dalla commissione di Vigilanza la scorsa settimana. Il Cda di Viale Mazzini “ha sottolineato come l’azienda non possa in alcun modo interpretare le norme, ma possa esclusivamente applicarle, come sta facendo e continuerà a fare” si legge in una nota dell’azienda, che prova così a smorzare i toni, senza rinunciare però alla polemica, aggiungendo: “Il consiglio di amministrazione ha ribadito che il regolamento incide negativamente sui palinsesti della concessionaria di servizio pubblico e rischia di creare una disparità tra l’informazione Rai e quella delle emittenti televisive private” . La presa di posizione del Cda segue le proteste dei conduttori degli approfondimenti d’informazione della tv pubblica : Giovanni Gloris, Michele Santoro e Bruno Vespa hanno espresso pubblicamente il proprio disappunto per il regolamento che – tra il 28 febbraio e il 28 marzo – rischia di far saltare (o di rivoluzionare la scaletta di) Porta a porta, Annozero e Ballarò
Cda Rai: norme Vigilanza contro palinsesti

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