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Cda Rai rinvia decisione su Saccà

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Il Consiglio di amministrazione della Rai per ora non decide su Agostino Saccà in attesa della pronuncia della procura di Napoli, che il 23 maggio vedrà la decisione del Gup su un suo eventuale rinvio a giudizio. Il direttore sospeso di Rai Fiction resta per ora lontano dalla Rai dopo il clamore esploso a dicembre per una serie di intercettazioni di telefonate con Silvio Berlusconi che, rese pubbliche, hanno dato vita ad un’indagine interna di Viale Mazzini.  Sulle migliaia di pagine di carte di quell’indagine oggi il consiglio di amministrazione dell’azienda era riunito per dire la sua. Ha preso atto delle carte portate dal direttore generale, Claudio Cappon ma dopo una discussione che è durata l’intera mattinata, ha ritenuto di non doversi esprimere.  Il materiale sul tavolo del consiglio era il risultato di intercettazioni, deposizioni e interrogatori (messi a disposizione della Rai dalla procura di Napoli) presi in analisi dall’Internal Audit, dal Comitato Etico, da consulenti legali e la conclusione è che vi fossero state da parte di Saccà una ventina di violazioni del codice etico aziendale (tra cui: “correttezza in caso di conflitti di interesse”; “criteri di condotta negli affari”; “rapporti con i fornitori”; “obbligo alla riservatezza”; “rapporti istituzionali”; “imparzialità”; “tutela del capitale sociale dei creditori e del mercato”) che potevano essere sanzionate con l’interruzione del rapporto di lavoro “per giustificato motivo”. Ma il Cda, l’unico che aveva il potere di licenziare Saccà nella sua collettività, ha deciso di non arrivare a tanto, anzi l’ipotesi non sarebbe stata nemmeno discussa nel merito.  Si è parlato invece del “reintegro”, chiesto dal consigliere Marco Staderini, così come delle possibili responsabilità – rispetto alla Corte dei Conti – nell’ipotesi di una richiesta di risarcimento come danno dei cinque mesi di sospensione di Saccà (Angelo Maria Petroni), mentre consiglieri come Giuliano Urbani e Giovanna Bianchi Clerici avrebbero ribadito la loro richiesta di una palese presa di posizione nel merito del provvedimento da parte del dg. Ci sarebbe chi non ha parlato per niente, e chi invece (come Carlo Rognoni) avrebbe opposto un fermo no al reintegro e proposto una soluzione più dura.  Alla fine il direttore generale, sostenuto dai pareri dei legali e del Comitato Etico, ha deciso di “attendere gli esiti del procedimento penale, quanto meno nelle sue fasi preliminari, onde acquisire ulteriori elementi probatori, secondo una procedura già usata da Rai in altre occasioni”.   La decisione di Cappon è stata anche sostenuta dalla notizia, arrivata a Viale Mazzini ieri sera via fax, che il procuratore di Napoli, Vincenzo Piscitelli, ha annunciato “l’imminente deposito di nuova documentazione di interesse relativa al procedimento” che riguarda Agostino Saccà. Quindi sostanzialmente un nulla di fatto che scontenterebbe anche il diretto interessato che aveva chiesto di tornare al suo posto sostenendo “l’inconsistenza degli addebiti”.

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