E’ stata rinviata la prima votazione della Commissione di vigilanza per il nuovo Consiglio di amministrazione della Rai . La riunione di oggi è stata disertata dai membri del Pdl e della Lega Nord, che in questo modo hanno fatto saltare la seduta. Non è stato raggiunto il numero minimo di consiglieri per poter cominciare la votazione. Le premesse per una debacle c’erano tutte. In mattinata, Maurizio Gasparri del Pdl aveva dichiarato: “Troppe cose non ci convincono” riguardo i nuovi vertici Rai, esternando i malumori del centrodestra, arrabbiato per la scelta anticipata del futuro direttore generale, Luigi Gubitosi. Voluto direttamente da Monti, Gubitosi non piace a Berlusconi. Viceversa, il centrosinistra ha protestato per l’ostruzionismo degli avversari: “Da parte del Pdl c’è un gioco politico che ha stancato e che penalizza la Rai” , ha detto Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in Vigilanza. La votazione slitterà presumibilmente al termine della prossima settimana, ma le polemiche e l’incertezza non aiutano la tv di Stato, che deve fare i conti con le difficoltà di bilancio. In aprile, il dg Lorenza Lei ha annunciato tagli aggiuntivi di 50 milioni di euro per il 2012, necessari per ripianare le perdite pubblicitarie subite tra gennaio e marzo (50 milioni di euro, appunto). Il calo degli introiti pubblicitari dovrebbe continuare anche nel secondo trimestre dell’anno, così l’emergenza continuerà anche nei prossimi mesi. Da parte sua, il Governo ha ribadito le nomine in pectore di Gubitosi e Anna Maria Tarantola (alla presidenza), che però non entreranno in azione fino a quando non sarà eletto il nuovo Cda. A due passi dal baratro, la Rai si guarda le spalle senza che nessuno dei partiti che fino a oggi l’hanno lottizzata sembri volerla salvare.
Cda Rai, tutto da rifare

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