Si è tenuto oggi, al Campus Bovisa del Politecnico di Milano, il convegno ‘Mobile Content & Internet: niente è più come prima!’ Cellulari e web, insomma, come nuovo fulcro della comunicazione e come importante polo dell’economia nazionale. Il mercato complessivo dei mobile montent & internet, infatti, cresce del 3% nel 2008 e si assesta a quota 1,2 miliardi di euro. Da un lato, anche a causa delle recessione generale, i profitti derivati dalla vendita dei contenuti è cresciuta ‘solo’ del 2%; dall’altro, i ricavi dalle operazione e dagli abbonamenti di mobile internet sono saliti del 20%, a dimostrazione delle potenzialità del settore. Se si osservano i canali di pagamento che caratterizzano il ‘mercato mobile’, emergono, in maniera ovvia, gli introiti di ‘bolletta’ degli operatori cellulari (95% del totale dei guadagni), vera base di tutte le ramificazioni del business. Alla fine dello scorso anno hanno fatto registrare un’interessante crescita , rimanendo però un ramo minore del mercato, gli acquisti con carta di credito, grazie soprattutto alla nascita e allo sviluppo degli application store (come quelli di Apple e Nokia). Uno dei punti interrogativi cruciali riguardo l’evoluzione del mercato dei ‘mobile content’ è proprio quello relativo all’ impatto che potrà avere, nel futuro prossimo, la carta di credito. Questo sistema di pagamento, in Italia, ha sempre incontrato parecchie difficoltà a penetrare sui canali digitali, ma al contempo può garantire un credito ben superiore a quello medio residuo presente sulle ricaricabili degli utenti italiani. Resta da vedere se l’utenza del Belpaese si convertirà definitivamente o meno all’uso della fatidica tessera , premettendo così una crescita sostanziale del mercato dei contenuti. Altro nodo centrale per lo sviluppo del settore ‘internet mobile’ è la diffusione delle tariffe flat. Ad oggi il loro peso è ancora limitato, pari al 10% dei ricavi complessivi, ma sembra destinato a crescere e dunque a rafforzare in maniera ‘sana’ il mercato specifico. L’incertezza che ancora permea analisti, operatori del settore e utenti dell’ ‘internet mobile’ riguarda i modelli di business che sarà in grado di abilitare. Se si andrà verso una logica simile a quella del web pc-centrico, in cui i provider di contenuti sono remunerati solo sulla base della pubblicità che riescono a raccogliere, mentre i rivenditori solo dalle tariffe da connettività dati, allora, terminato l’entusiasmo per il nuovo mercato, si assisterà a una probabile stagnazione Se invece si riuscirà a intraprendere una via alternativa e più specifica di settore, davvero centrata sulla mobilità e sulla telefonia , si riusciranno a sfruttare le caratteristiche del canale (immediatezza, rilevanza rispetto al contesto e al momento, naturale predisposizione del media alla comunicazione) e la sua enorme clientela, alimentando sviluppo e profitti. Proprio l’utenza è il tassello che completa il puzzle di quest’indagine socio-economica. Gli italiani sembrano avere un elevato livello di conoscenza circa ‘mobile content & internet’: il 94% dichiara di sapere della possibilità di fruire di almeno una tipologia di contenuti sul proprio telefono cellulare (in particolar modo vengono riconosciuti come tali i giochi, le suonerie, gli sfondi e le operazioni di televoto). Oltre il 25% della popolazione italiana dichiara inoltre di aver acquistato almeno un ‘mobile content’ nell’ultimo anno, e quasi il 6% dice di averne acquistato almeno uno al mese. Conoscenza e consumo non vanno, chiaramente, di pari passo. Ma certo dispositivi mobili, internet e contenuti dei generi più disparati, se sviluppati correttamente e puntando alla funzionalità, possono divenire un mercato importante e rappresentare l’evoluzione di due mondi (il web e i cellulari) in Italia non sempre convergenti.
Cellulari e mondo mobile: cresce il web, meno i contenuti

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