Site icon Telepress

Chi è stato Paolo Portoghesi, maestro dell’architettura postmoderna

La moschea di Roma

La moschea di Roma

Aveva 92 ed era ancora al lavoro. Professore e progettista, ha diretto fra gli altri i lavori della moschea di Roma. È stato anche direttore e presidente della Biennale di Venezia.

Era conosciuto in tutto il mondo ma ha tenacemente amato l’Italia Paolo Portoghesi, l’architetto scomparso a fine maggio a 92 anni, dopo una vita densamente dedicata all’arte, alla progettazione e all’insegnamento. Grazie a lui l’Italia e alcuni dei suoi architetti hanno avuto grandi insegnamenti, soprattutto sul Postmoderno di cui Portoghesi era esponente raffinato, e tanti edifici che hanno saputo entrare nel paesaggio dandogli valore. E in Italia, si sa, non è una cosa scontata ovunque. Nonostante l’età, Portoghesi era ancora impegnato nel lavoro: stava infatti mettendo insieme un libro sulla bellezza, immaginiamo ispirandosi anche alle armonie costruttive che ha insegnato.

Tra accademia e progettazione

Portoghesi è stato un accademico molto apprezzato. Prima fu a Milano, alla facoltà di Architettura del Politecnico, dove insegnò Storia dell’Architettura dal 1967 al 1977 e fu Preside dal 1968 al 1976, in uno dei periodi più turbolenti della storia contemporanea italiana, anche all’interno delle Università. Poi a Roma, alla Sapienza, dove tenne per anni un corso di Geoarchitettura. Certo, però, non fu solamente un insegnante. Portoghesi amava progettare e si cimentò con sfide importanti: su tutte, la moschea di Roma, edificio del culto di Allah nella città papale per eccellenza; Casa Baldi; i complessi residenziali dell’Enel di Tarquinia; l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila; il teatro di Catanzaro. Suo anche il restauro della piazza del Teatro alla Scala di Milano, mentre all’estero ha lasciato alcune residenze a Berlino, incantevoli giardini a Montpellier, alberghi e fast food a Mosca e un’altra moschea, questa volta a Strasburgo. L’ultimo lavoro realizzato è stata la concattedrale di Lamezia Terme nel 2019.

Padre dei suoi progetti

In un’intervista rilasciata tanti anni fa all’ANSA Portoghesi disse: “Dovendo scegliere tre progetti che mi rappresentano, indicherei la chiesa della Sacra famiglia a Salerno (1974), la moschea di Roma (1995) e la piccola chiesa di San Cornelio e Cipriano a Calcata (2009)”, il paese dove ha a lungo vissuto insieme alla moglie, l’architetta e fotografa Giovanna Massobrio, e dove il Professore è mancato. Però, precisava Portoghesi, “i progetti sono un po’ tutti figli, ogni tanto li vado a trovare”.  L’architetto fu anche direttore architettura della Biennale di Venezia (1979), della quale poi è stato presidente dal 1983 al 1993, presidente dell’Accademia di San Luca, nonché accademico dei Lincei.  Nel 2016 aveva donato il suo archivio al Maxxi.

di Daniela Faggion

Exit mobile version