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Chiude Next Music di Telecom: mancano i permessi

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Chiude i battenti, tra le polemiche, Next Music, il servizio di streaming musicale firmato da Telecom Italia e inaugurato qualche mese fa. Il servizio della compagnia italiana, accessibile via pc o cellulare, offriva un catalogo di 10 milioni di brani, per molti dei quali però Next Music non aveva ottenuto il permesso di diffusione dalle rispettive case discografiche in possesso dei diritti d’autore sui pezzi. Le big della discografia ha pubblicamente espresso il proprio disappunto per l’accaduto: Universal Music dichiara di non avere mai autorizzato l’uso del proprio catalogo per lo streaming di Telecom, mentre Emi accusa: “I nostri artisti ne sono stati danneggiati e i consumatori fuorviati”. Anche Enzo Mazza, presidente Fimi (Federazione dell’industria musicale italiana), dice di aver da tempo avvisato la compagnia delle irregolarità del sito. L’errore di Next Music è a monte: ha acquisito la sua discoteca digitale da Grooveshark, il quale non aveva i diritti per la diffusione del materiale in Italia. Una sperimentazione che secondo Telecom “è stata chiusa senza indugi” perché “giunta ormai giunta a scadenza naturale”. Anche se fa pensare il fatto che il servizio sia stato sospeso proprio al divampare della polemica con le case discografiche, e non prima.

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