Una raccomandata per la risoluzione del contratto d’acquisto de “L’Unità” che doveva essere eseguito: con questo atto i soci di Ad, la società che controlla la Nie, editrice del quotidiano, hanno chiuso definitivamente ogni rapporto con la famiglia Angelucci che in un primo tempo voleva acquistare il giornale e che poi si è tirata indietro. Gli imprenditori romani, editori di “Libero” e del “Riformista”, hanno disertato l’appuntamento con il notaio: il 25 febbraio era l’ultima data utile per onorare l’impegno preso. “La proprietà è ora invitata senza indugio ad avviare le trattative con quegli imprenditori che hanno mostrato interesse per la testata. Quanto è accaduto deve servire come monito per il futuro perché si abbia ben chiaro che L’Unità non è un prodotto come un altro da vendere sul mercato a chiunque e che il rispetto di ciò che L’Unità rappresenta non può essere altro dal quale prescindere”, questo si legge nel documento approvato dall’assemblea di redazione de” L’Unità”, che ” guarda con favore alle disponibilità che si sono pubblicamente e ripetutamente manifestate in queste settimane e che provengono in particolare da Francesco Di Stefano, un editore già impegnato nel campo multimediale, al quale si sollecita un impegno coerente con le dichiarazioni espresse nei giorni scorsi”. La redazione de L’Unità si è riunita in assemblea dopo la rottura della trattativa con gli Angelucci per acquistare il quotidiano.
Chiuso rapporto Unità e famiglia Angelucci

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