Il portale di video sharing è di nuovo inaccessibile, già da diverse ore, da gran parte delle regioni cinesi. La precedente censura, che risale a un paio di settimane fa, aveva provveduto ad oscurare YouTube in maniera meno organica rispetto a quella avvenuta oggi. Il ministro Qin Gang, portavoce del Ministro degli Esteri cinesi, afferma di non essere a conoscenza della censura di queste ore : “ Molte persone hanno la falsa impressione che il governo cinese abbia timore di internet. In realtà è esattamente l’opposto. La rete in Cina è sufficientemente aperta, ma necessita di essere regolamentata dalla legge per prevenire la diffusione di informazioni dannose per la sicurezza nazionale ”. Alcuna spiegazione ufficiale è stata fornita dal governo di Pechino, né sul blocco avvenuto all’inizio di marzo subito dopo gli scontri in Tibet, né su quello odierno, avvenuto presumibilmente in seguito al caricamento di alcuni video, da parte di membri della marina degli Stati Uniti, sugli incidenti avvenuti nei giorni scorsi nel Mare del Sud cinese tra alcuni pescherecci cinesi e una nave da guerra statunitense. I 300 milioni di internauti cinesi che regolarmente navigano sul web continuano a crescere, non per questo però diminuisce l’oscurantismo della rete da parte del governo.
Cina blocca di nuovo YouTube

Abstract futuristic world & technology business background and space for text, vector illustration