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Colossi italiani del food fanno shopping negli USA

Gelati, biscotti e chewing gum fra gli acquisti negli Usa di tre colossi italiani del food

Gelati, biscotti e chewing gum fra gli acquisti negli Usa di tre colossi italiani del food

Lo scorso dicembre Barilla, Ferrero e Perfetti hanno acquisito aziende statunitensi con investimenti per oltre 4 miliardi di dollari. In controtendenza rispetto alla vendita dei grandi marchi italiani in mano straniera.

La Nutella si è mangiata un grande ice-cream. Il Mulino Bianco ha sgranocchiato golosi biscuits. E la Big Babol si è pappata un original chewing gum. Con grande discrezione (e certamente meno clamore di quello che accompagna l’acquisto dei brand italiani da parte di altri internazionali) lo scorso dicembre tre colossi dell’alimentare Made in Italy quali Ferrero, Barilla e Perfetti hanno messo a segno tre notevoli acquisizioni negli Stati Uniti, con più di 4 miliardi investiti in marchi, stabilimenti e dipendenti. Il momento era propizio infatti per almeno due motivi: 1. nonostante il dollaro forte, il capitale va investito affinché non sia penalizzato dall’inflazione alta; 2. negli USA i consumi crescono sicuri e ci sono margini di crescita per chi vi investe.

Ferrero su Well Enterprises

Il gigante di Alba ha comprato i gelati di Well Enterprises. Si tratta del secondo produttore di gelati americani dopo Unilever (che però è olandese) e in dote porta 4.100 dipendenti e un fatturato 2022 intorno al miliardo e 700 milioni di dollari, grazie a marchi come Blue Bunny (famoso per gelati su stecco, coni e vaschette) e Halo Top (con i caratteristici barattoli di gusti raffinati). Ferrero punta così a consolidare ed estendere la sua presenza su un mercato in cui si muove già bene, visto che negli Stati Uniti conta 9 sedi, 18 stabilimenti e più di un quinto dei suoi dipendenti (8 mila su 39 mila circa).

Ferrero si espande coi gelati Well Enterprises

Barilla su Back to nature

Fra i leader mondiali di pasta, biscotti e merendine, l’azienda di Parma ha invece rilevato i biscotti e i cereali di Back to nature. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di ampliare il suo mercato statunitense, dove è attiva da 26 anni ed è già leader nella pasta. Ora l’obiettivo è duplice e ambizioso: proporsi in settori a margine più alto, come quello di colazione e snack (in cui Barilla è già fortissima in Europa) e rilanciare un brand famoso per la qualità ma anche per qualche vicissitudine di proprietà: già cinque anni fa era stato venduto dal gruppo Mondelez alla B&g, senza però i risultati sperati.

Perfetti Van Melle ancora più forte sul mercato dei chewing gum

Perfetti su Trident

Sempre da Mondelez Perfetti ha invece acquistato le gomme di Trident, Bubblicious, Dentyne e Chiclets (proprio quelle cui si deve la storpiatura “cicles” in alcune zone d’Italia). Next Step? Forse Halls, celebre per le caramelle balsamiche, cui punta però anche la Ferrero. Gli Stati Uniti sono un mercato ancora relativamente piccolo per la multinazionale italo-olandese (dal 2001 si chiama Perfetti Van Melle): solo il 18% dei suoi ricavi consolidati, infatti, arriva dalle Americhe.

di Daniela Faggion

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