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Come sarà Milano vista dallo spazio fra sessanta’anni?

Estati a 46ºC, con temperature percepite fino a 58ºC. La risposta arriva da “Marte 2083”, l’esperienza immersiva in realtà virtuale nata per riflettere sul cambiamento climatico.

Siamo nel 2083 e su Marte si è ormai insediata una nuova comunità di esseri umani: da questa posizione privilegiata essi possono affacciarsi a guardare il pianeta Terra, segnato dai possibili effetti del cambiamento climatico. È questa la realtà in cui verranno catapultati i partecipanti di “Marte 2083”, l’esperienza immersiva ideata per permettere loro di viaggiare nel futuro e nello spazio grazie a visori VR ad alta definizione. Il progetto è nato sotto la direzione artistica dell’artista visivo e ricercatore pluripremiato Giuseppe Lo Schiavo, noto anche come GLOS, ed è stato realizzato da Superstudio Events in collaborazione con iLMeteo.it.

Una piazza Gae Aulenti di Milano rovente e assolata come una città texana, una Giacarta completamente sommersa dall’acqua, una New York battuta da piogge monsoniche ed eventi climatici estremi: all’interno del paesaggio marziano simulato ma assolutamente fotorealistico in cui si muoveranno i visitatori sono state collocate tre finestre, che si aprono su scenari distopici sul futuro del nostro pianeta.

Le città scelte sono tra quelle che nel mondo saranno destinate a vivere i cambiamenti più radicali: gli scenari rappresentati sono stati infatti sviluppati a partire da dati meteorologici reali, calcolati da iLMeteo.it, come temperatura media, tasso di umidità, Uv Index e visibilità, che saranno inseriti all’interno dell’esperienza.

A Milano le temperature estive potrebbero raggiungere picchi di 46°C, ma l’umidità e l’irraggiamento solare porterebbero le temperature percepite a valori estremi di 58°C. Potrebbero intensificarsi inoltre gli eventi meteorologici violenti, come grandinate che danneggerebbero gli edifici storici e tempeste di sabbia che peggiorerebbero la qualità dell’aria. Anche l’indice Uv potrebbe aumentare significativamente, rappresentando un rischio significativo per la salute umana.

 

di Serena Campione

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